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Settembre 16, 2024, lunedì

Serie A, il Torino vola ed è già tra le sorprese

Parlare del calcio d’agosto è sempre complicato, perché troppo spesso si notano, da parte delle squadre, performance di alto livello che poi calano irrimediabilmente; oppure, al contrario, rendimenti disastrosi che invece subiscono una improvvisa conversione nei mesi successivi. Passate le prime tre giornate allora si può fare un bilancio, che non può che essere reputato parziale ma indicativo sotto certi aspetti. Analisi consentite dalla prima sosta della stagione e dal primo gruppo di gare a cui si è assistito. Per questo motivo, non si può non inserire tra le sorprese di questo avvio il Torino di Vanoli. Una squadra discussa, che ha vissuto un’estate un po’ in sordina ma che finora ha impressionato per determinate caratteristiche.

Un Torino di spessore si è preso la scena nelle prime tre giornate

(Crediti foto: Torino FC | Facebook)

Se si fa un tuffo sui social, è senza dubbio possibile pescare qualche video delle sedute di allenamento del Torino. Si vede un Vanoli grintoso, che sembra quasi non lasci passare nessun errore. Impossibile trarre conclusioni da qualche spezzone di pochi secondi, ma effettivamente in campo il tecnico quel tipo di grinta la mostra sempre. Quindi magari non ricaveremo la verità assoluta, ma un piccolo pezzo sì. C’è chi lo ha già paragonato a Gasperini, ma in realtà è giusto che ognuno venga identificato con la propria personalità più che con quella degli altri.

Intanto però il Torino in queste tre giornate ha reso particolarmente bene: un pareggio a San Siro contro il Milan per 2-2, con rammarico per il gol subito nel recupero; il successo a sorpresa per 2-1 ai danni di un’Atalanta che sembrava già essere diventata una schiacciasassi e infine la vittoria sul campo del Venezia per 0-1. Saranno passate solo tre giornate, ma questi 7 punti al momento significano testa della classifica insieme a Inter, Juventus e Udinese.

Aspetti positivi e negativi dell’inizio di stagione

Al di là dei risultati, ciò che ha stupito è stato soprattutto il gioco. Il Torino in queste tre gare ha dimostrato di avere notevoli risorse: stacco aereo che consente di sfruttare le palle inattive e i cross dalle fasce; proprio i continui movimenti sulle fasce a l’affidare lo scorrere del pallone ai lati estremi del campo; la qualità e rapidità nel fraseggio, che consente di giocare di prima e cogliere di sorpresa gli avversari; infine, la possibilità di ricorrere senza timore al tiro da fuori e agli inserimenti dei propri centrocampisti. I collanti tra i reparti hanno funzionato bene, consentendo di mantenere la squadra compatta non solo nelle fasi statiche degli incontri, ma anche nelle fasi di transizione.

Non è però tutto oro ciò che luccica, perché se da un lato bisognerebbe elogiare un altro aspetto più che positivo, ovvero le prestazioni di Vanja Milinkovic-Savic, dall’altro la difesa qualche volta è andata in difficoltà in fase di arretramento e di marcatura. Il Toro è attualmente al secondo posto per il numero di parate effettuate, di cui almeno 3-4 sono state decisive ai fini del risultato. Chiedete un parere a Leao, Pasalic o Nicolussi-Caviglia. Il discorso è: come sono state concesse quelle occasioni? Ci sarà modo di lavorarci, ma se Vanoli riuscirà a compattare ulteriormente la sua squadra in fase di non possesso, viene difficile pensare di poterla escludere da un posto per l’Europa.

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