Sono settimane complicate in Serie A, almeno per quanto riguarda i vertici amministrativi: in questi giorni infatti il presidente della FIGC Gravina ha portato avanti una proposta che da tempo circola tra i muri dell’amministrazione, ovvero la riforma dei campionati. Un’operazione che porterebbe Serie A, Serie B e Serie C ad avere ciascuna 18 squadre e l’istituzione di un campionato semi-professionistico chiamato C2. Il tutto sarà discusso nuovamente nell’assemblea di Lega prevista per il prossimo 26 gennaio.
Serie A, torna la discussione per la riforma dei campionati
Annosa questione che da anni ormai si ripresenta con fare minaccioso verso il calcio italiano. Una riforma dei campionati però a questo punto appare inevitabile sia per una questione, per la verità opinabile per alcuni, di competitività degli stessi, che per porre rimedio ad un calendario che continuerà ad infittirsi di impegni. Dalla prossima stagione subentrerà infatti la nuova formula della Champions League, il nuovo Mondiale per Club e bisogna capire anche cosa ne sarà della Superlega. Per questo motivo, si va verso una Serie A a 18 squadre, una Serie B con il medesimo numero, ma soprattutto la Serie C che passa da 60 a 18 formazioni. Le altre saranno poste in un campionato semi-professionistico definito C2. Questo sarà uno dei punti all’ordine del giorno dell’assemblea di lega del 26 gennaio, come riportato da Calcio e Finanza.
Il tutto poi in previsione di una data spartiacque, ovvero quella dell’11 marzo. In quel contesto infatti si terrà l’assemblea straordinaria convocata dal Consiglio Federale in cui si saprà di che morte dovrà morire questa riforma.
Seguici su Metropolitan Magazine
Seguici su Google News