La pausa Nazionali induce spesso molti presidenti a fare i primi ragionamenti sul percorso dei propri tecnici. Nonostante si siano giocate solo 7 giornate di Serie A, sono tante le sorprese della classifica, anche in negativo, che mettono sulla graticola parecchie panchine di allenatori, chiamati ad un cambio di rotta alla ripresa dei giochi per riuscire arrivare al fatidico panettone, anticipato quest’anno dallo stop causa Mondiali.
Panchine Serie A: la situazione in alta classifica
Saldi, anzi, saldissimi, i posti di Spalletti, Gasperini e Sottil, sulle panchine, rispettivamente, di Napoli, Atalanta e Udinese, le tre squadre che, un po’ a sorpresa, stanno guidando la classifica. Possono dormire sonni tranquilli anche Sarri e Pioli, nonostante le sconfitte di entrambi contro il Napoli e la debacle della Lazio contro il Midtjylland, scivolone da non ripetere per avere il posto assicurato. La Roma si aspettava qualcosa in più, forse, da Josè Mourinho, ma lo Special One non può considerarsi davvero in discussione. Discorso diverso, invece, per la settima e l’ottava della classe, Inter e Juventus. Inzaghi e Allegri non stanno facendo grandi cose e il miglior gioco di entrambi sembra distante anni luce. Per i due è arrivata la fiducia da parte delle rispettive società, ma un cambio di rotta è auspicabile.
Inter e Juve, quanto sono in bilico le panchine di Inzaghi e Allegri?
Come detto, le due società hanno ribadito la propria fiducia ai due tecnici ma le differenze fra le due situazioni sono notevoli. Zhang e Zanetti hanno spiegato di non avere intenzione di cambiare, dato che quella dei nerazzurri è a tutti gli effetti la prima vera crisi della gestione Inzaghi, che ha anche dovuto rinunciare per diverse partite a Lukaku. La pausa dovrà servire al tecnico piacentino per ricaricare le pile e ricucire il rapporto con la squadra, arrabbiata e delusa. Alle spalle, però, resta l’incertezza sul futuro del club: la situazione è in stallo e nessun acquirente arriva al miliardo richiesto per la cessione. In questo modo, manca la serenità giusta per proseguire verso l’obiettivo.
Anche Allegri ha incassato ancora una volta la fiducia di Arrivabene ma a pesare, in questo caso, solo le condizioni economiche. Il sospetto è che, se la società bianconera non dovesse corrispondere al mister livornese 21 milioni, l’esonero sarebbe già avvenuto. I tifosi ne chiedevano la testa ancora prima della sconfitta di Monza, tanto da far diventare l’hashtag AllegriOut di tendenza. Quello che è evidente, quindi, è che Max sia un allenatore lasciato solo dalla stessa società e dai calciatori, a cui manca anche la fiducia della maggior parte dei tifosi. Una mancata qualificazione alla prossima Champions League, però, costerebbe ancora di più alle casse bianconere. È verosimile, quindi, che siano le prossime 3/4 giornate ad essere decisive per il tecnico bianconero.
Panchine Serie A: la situazione in zona salvezza
Se a metà classifica la situazione è tutto sommato tranquilla, diversa è la situazione nei bassifondi della Serie A. A farne le spese sono già stati Stroppa e Mihajlović, cacciati rispettivamente da Monza e Bologna in favore di Palladino e Thiago Motta. Per entrambe le squadre era necessario un cambio anche se quello del tecnico serbo è apparso piuttosto frettoloso a molti tifosi, viste anche le ambizioni di salvezza tranquilla degli emiliani pienamente raggiungibili. Per squadre a quelle latitudini, poi, la serenità non è mai totale e il panettone è un obiettivo che si avvicina e si allontana a seconda del risultato di ogni giornata.
Salde, per adesso, le panchine di Gotti (Spezia), Nicola (Salernitana) e Zanetti (Empoli), visti anche i 3 punti di vantaggio sulla zona rossa. Da considerarsi stabile anche il posto di Baroni, che nonostante i dubbi della vigilia, sta dimostrando buoni risultati con il suo Lecce, che gioca bene, raccogliendo meno di quanto meritato. Difficile la situazione di Cioffi, che ha ereditato un Verona smembrato: dalla società non emergono notizie di un possibile esonero, ma il solo punto di classifica sulla zona calda non fa dormire sonni tranquilli.
Panchine Serie A: la situazione in zona retrocessione
Al terzultimo posto c’è il già citato Monza, con Palladino che ha subito portato i suoi alla prima storica vittoria in Serie A, oltretutto contro la Juventus. Ad enorme rischio i posti di Alvini (Cremonese) e Giampaolo (Sampdoria), entrambi a secco di vittorie. Per il primo, c’è la fiducia dell’ambiente ma la classifica deve muoversi, nonostante le chiare difficoltà di una neopromossa. Il ritorno di Giampaolo sulla panchina blucerchiata, invece, rischia di trasformarsi ben preso in un incubo. I tifosi non sono soddisfatti ma il presidente Lanna non vuole dare una fiducia a termine. Qualcosa, intanto, è sembrato migliorare in termini di gioco espresso ma la posizione resta l’ultima in classifica e per la Sampdoria è inaccettabile.
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Autore: Alessandro Salvetti.
Crediti foto: pagina Facebook ufficiale Lega Serie A.