La stagione 1977/78 fu un anno di svolta per la Serie C. La FIGC decise infatti di abbandonare la formula a tre gironi geografici   in vigore da vent’anni e di sdoppiarla in C1 e C2 dall’anno successivo.

Federazione e Lega decisero che le squadre classificate dal secondo al dodicesimo posto dei tre gironi e le tre retrocesse dalla B avrebbero dato vita alla C1, divisa in due gruppi di 18 squadre. Mentre tutte le altre partecipanti alla C 77/79, insieme alle prime quattro di tutti i gironi della D oltre ad altre cinque società scelte dalla Lega avrebbero composto i quattro gruppi a 16 squadre della C2.

Nelle settimane che seguirono la fine del torneo 77/78 però furono molte le società ad esercitare pressioni per poter avere accesso al neonato campionato di C2. Ciò convinse alla fine FIGC e Lega a portare a 18 anche il numero delle partecipanti a ciascun girone anche per la C2. Vennero quindi ripescate ben 13 società e l’organico complessivo della C arrivò a ben 108 team.

Obiettivo finale di questa riforma riportare lo status dei giocatori di Serie C a quello di professionisti, com’era fino al 1959. Destinato quindi a sparire il livello intermedio, che nel 1978 raggruppava C e D, dei semiprofessionisti. La strada fu ancora lunga, il primo passo fu compiuto nel 1981, col ritorno della D nell’ambito delle competenze della Lega Dilettanti. Solo nel 1986 però la Serie C potè, pur mantenendo u a lega separata, tornare professionistica a tutti gli effetti.

Iniziarono grandi anni per la categoria e dunque per il calcio della provincia italiana. Era un epoca, quella tra la metà degli anni Ottanta e la metà del primo decennio del 2000, in cui le squadre italiane di alto livello dominavano in Europa. A cascata il denaro necessario per allestire squadre competitive arrivava anche nelle serie inferiori, e in C1 si allestivano autentiche corazzate.

Parimenti la C2 permise a molti piccoli centri di potersi permettere di vivere per qualche stagione il sogno del professionismo, attirando migliaia di persone allo stadio la domenica. Certo qualche società falliva anche allora, ma gli organici venivano sempre facilmente riempiti e nuovi paesi provavano l’esperienza del calcio che conta. Tempi che non torneranno. Noi  ogni giorno sulla nostra pagina Serie C History,  raccontiamo queste storie. Venite a visitarci.

                                                                                                  Francesco Beltrami