Il governo della Striscia di Gaza guidato da Hamas ha annunciato che 240 persone sono state uccise nel territorio palestinese dalla fine della tregua ieri nei combattimenti tra il movimento islamista palestinese e Israele. Altre 650 persone sono rimaste ferite in “centinaia di attacchi aerei, bombardamenti di artiglieria e navali in tutta la Striscia di Gaza”, ha dichiarato in un comunicato, aggiungendo che le forze israeliane hanno “preso di mira in particolare Khan Younis, dove decine di case sono state distrutte con gli abitanti all’interno”.

Un cessate il fuoco temporaneo è terminato nella sera di venerdì, ma Israele e Stati Uniti hanno accusano Hamas di aver rotto la tregua a Gaza. La ragione principale sembra essere l’attacco terroristico a Gerusalemme che giovedì ha causato tre vittime israeliane. Secondo Israele, il motivo immediato della ripresa delle ostilità è stato un razzo lanciato verso Israele nelle prime ore di venerdì, nel momento in cui la tregua stava per scadere, nonostante i media, precedentemente, avessero affermato che entrambe le parti erano d’accordo nel prolungarla.

Hamas ha accusato a sua volta Israele di non avere rispettato gli impegni e di aver rifiutato varie proposte riguardanti lo scambio. Il Qatar, che ha mediato la tregua della settimana trascorsa, ha dichiarato che i nuovi bombardamenti israeliani hanno complicato ogni intesa. La tregua aveva permesso la liberazione di un centinaio di ostaggi israeliani e internazionali.

Anche l’altro mediatore, l’Egitto, ha lamentato il mancato rinnovo della tregua menzionando in un comunicato Israele e non Hamas.

Israele ha rilasciato un totale di 240 prigionieri palestinesi in cambio di 105 ostaggi. Circa 136 si troverebbero ancora a Gaza, numero soggetto a cambiamenti in quanto Israele avrebbe trovato i corpi di alcune persone che si pensava fossero state catturate da Hamas nelgli attacchi dei kibbutz. Venerdì l’Idf ha riferito di aver trovato il corpo di un’altra vittima, portando il totale a cinque persone ritrovate.

Le Nazioni Unite e l’Unrwa chiedono l’immediata ripresa delle consegne di aiuti a Gaza. Secondo l’agenzia dell’Onu, Israele avrebbe vietato venerdì a qualsiasi veicolo che trasportasse aiuti di attraversare il valico di Rafah a sud della Striscia.