Una donna straordinaria, eclettica, attaccata pervicacemente alla vita come un bambino in grembo alla madre. Un tutt’uno con l’amato teatro, carburante di una vita dedita constamente e completamente all’arte in tutte le sue sfaccettature. Questa era Silvana Bosi, il palco nelle vene.

Silvana Bosi, 86 anni e settanta di una carriera eccellente.

L’età non giovava e gli acciacchi non erano pochi. Problemi alla schiena e alla vista e un passato di certo non facile con una figlia perduta troppo presto e in maniera troppo indegna. La forza era però giovanile, vigorosa, fresca. Una volontà di ferro, una voglia di lavorare che ne superava ogni, ma il corpo è spietato. Un tumore al pancreas ha decretato la morte di un’attrice raffinata, detentrice di una classe e un talento maturati ad un vertice ieratico. Mente lucida e idee chiare, pugno duro sul palcoscenico, donna mite, dolce, ironica, disponibile nel quotidiano. Silvana Bosi cantava, recitava, scriveva, danzava, era tutto e ne valeva di più.

Silvana Bosi in scena foto dal web. Silvana Bosi
Silvana Bosi in scena foto di Rosario Maria Assuero.

Silvana Bosi gli ultimi lavori al teatro con la sua compagnia Arte e tradizione teatrale. Al teatro di documenti sono stati gli ultimi frammenti di un talento puro.

Formatasi presso l’amata Ferrara, in carriera enorme, pienissima, luminescente divisasi tra teatro e cinema ha lavorato e collaborato con i rispettivi mostri sacri. Da Vittorio Gassman a Giampiero Solari, fortemente voluta da Monicelli, adorata da Fellini con sprazzi presso il cinema internazionale. L’ultima fatica cinematografica “Il colpo del cane” di Fulvio Risuleo con prospettive teatrali sempre vive, perenni con l’entusiasmo di una giovane intrapredente fresca di carriera.

Silvana Bosi ne "Il crimine non va in pensione" foto dal web. Silvana Bosi
Silvana Bosi ne “Il crimine non va in pensione” foto dal web

Silvana Bosi è l’esempio di una professionalità da ritrovare, da cercare e da sperare. Il vissuto riempito costantemente al massimo per un abbraccio totale all’esistenza che si è portata via la sua più fervida sostenitrice. Ciao Silvana e grazie.

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