Esce oggi il nuovo singolo di Simone Lopatriello, il cantautore tarantino di nascita e romano d’adozione che “prende a morsi la vita per vomitarla sotto forma di parole, emozioni e musica”.

Simone Lopatriello ha una voce profondissima, una folta barba nera, i muscoli, i tatuaggi… praticamente un cattivone. Poi ascoltando la sua musica e parlandoci un po’ scopri che ha un cuore meraviglioso. In occasione dell’uscita di “Come Here”, ci ho fatto una chiacchierata e gli ho chiesto:

Chi è Simone Lopatriello?

Son cresciuto in una famiglia che mi ha sempre permesso di apprezzare l’arte, mamma pittrice e papà cantautore. Ricordo la domenica mattina con grande affetto, mi svegliavo con la musica già nell’aria. Ho studiato pianoforte e tecniche vocali, prima per gioco, poi per esigenza. La scrittura è venuta dopo. Da quando ho iniziato a metter nero su bianco ciò che vivevo o sentivo, ho capito di avere il dovere morale di raccontare le storie (mie o rubate ad altri) che meritano attenzione. Chi sono davvero, probabilmente non l’ho ancora capito neanche io, continuo a sorprendermi, in maniera positiva e/o negativa, continuamente. Gli studi musicali, tra cui il pianoforte e il canto, mi han permesso di esprimermi, in un modo diverso rispetto ad altri. L’insegnamento del canto, invece, mi ha dato modo di conoscere anime perfette. Perfette perché pure, pronte ad apprendere non solo i rudimenti tecnici ma anche l’amore e il rispetto per la musica.

Dimmi di questa esigenza. Come mai hai scelto la Musica per esprimerti? Da dove arrivano le idee?

Beh, nessuno dovrebbe mai chiedere ad un autore di cosa parla un brano. Dunque scrivere, cantare, suonare, sono simili ad un velo che ti permette di dire quello che senti o hai necessità di dire, senza che qualcuno possa intervenire. Molte volte si ha bisogno solo di sfogare una sensazione, un sentimento o una condizione. Diciamo che la musica è il mio analista personale.

Quindi di cosa parla il tuo nuovo brano? Ah Ah Ah! No, sul serio, essendo in inglese, magari alcuni italiani vorranno sapere di cosa parli.

Tutti i brani nascono da un amore, che sia per la giustizia, per una persona, per un ideale. “Come Here ” parla di quanto sia bello, a volte, lasciarsi alle spalle le difese e dire a qualcuno “lasciami entrare nella tua vita”.

Simone Lopatriello (PHOTO CREDITS: Simone Lopatriello)

Quali sono i tuoi idoli, i tuoi punti di riferimento nella musica, con chi sei cresciuto?

Beh, idolo è un parolone. Dai cantautori italiani del passato, e qualcuno del presente, ho rubato il sapiente utilizzo delle parole . Dai cantanti oltreoceano il sound. Sono uno che ama continuamente ascoltare musica nuova, artisti nuovi.

Se avessi tre biglietti gratuiti per tre concerti a tua scelta chi andresti a sentire?
Sicuramente andrei a godere dello spettacolo di Lady Gaga, non perché io sia un fan dei pezzi “acchiapponi” ma per l’ammirazione che provo per la sua determinazione e capacità. Sicuramente Elton John e in ultimo, non per importanza, Ray Charles: grazie a lui mi son avvicinato ad un tipo di musica che mi fa innamorare ogni volta.
Quindi a proposito di concerti, quando potremmo ascoltarti dal vivo? Stai facendo un percorso insolito e interessante, sei tipo la serie TV della musica, l’album si sta componendo e ogni volta che finisci di lavorare a un singolo lo pubblichi. Giusto?
Dal vivo, in futuro. Voglio concentrarmi sulla scrittura. Voglio un disco che sia, non dico un capolavoro, ma quasi. Lavoro ad una cosa per volta per colpa della mia maniacale esigenza di aver il controllo su tutto, la TRBrec mi sostiene continuamente e, Andrea Tognassi, il folle che mi produce, credo sbuffi ogni volta che riceve un mio messaggio, ma grazie a lui questo lavoro sta venendo su come speravo accadesse. Usciranno altri singoli che, in fine, formeranno l’album. Sai, non sono uno a cui piace la parola “fine”. Dovranno dirmi “stop” ad un certo punto e, quel giorno, deciderò la data d’uscita.
C’è qualcosa che ti preme dire e comunicare? Domanda aperta, puoi dire quello che vuoi.
Mi piacerebbe far arrivare un messaggio ai genitori di nuove vite: portate i vostri figli a far musica, a fare arte, a vivere di suoni e immagini. L’arte rende le persone migliori, ci insegna tanto: il sacrificio, l’ambizione… Prendetevi un po’ di tempo e intraprendete questo percorso con loro. Io son grato ai miei genitori che mi han fatto conoscere la musica e mi han permesso di non sentire mai, in maniera esagerata, il peso della solitudine.
Copertina del nuovo singolo “Come here” (PHOTO CREDITS: Simone Lopatriello)
“Come here” è disponibile da oggi su iTunes, Google Play e Spotify.
Buon ascolto.