Non trova troppi ostacoli sulla strada per il terzo turno degli Australian Open, Jannik Sinner. L’altoatesino liquida Steve Johnson con un agevole 6-2, 6-4, 6-3 e raggiunge ai sedicesimi di finale il giapponese Taro Daniel, che nella mattina ha battuto Andy Murray.
Sinner avanti senza sudare troppo contro Johnson
Alla sua seconda presenza al secondo turno dell’Happy Slam Sinner appare molto più flemmatico di un Johnson che già tre volte aveva giocato un secondo turno a Melbourne. Fin dai primi scambi il baffuto statunitense appare infatti più incordato della sua Yonex. Mentre Sinner non ha problemi a uscire dallo scambio, spesso con un vincente, Johnson soffre di più i cambi in lungolinea, scagliando volentieri la palla contro la rete. Lo scarto di rapidità tra due fa la differenza nei primi quattro game della partita, tutti vinti da Jannik. L’unico momento in cui il lo statunitense riesce a cavare una serie di punti è quando gli entra bene la prima; se non piazza un quasi ace, Sinner risponde pronto, profondo e prende subito in mano scambio.
Alla battuta invece il rosso di San Candido è avaro e lascia Johnson a raccogliere appena le briciole: due soli punti, uno sulla prima e uno sulla seconda. Facilmente raggiunto il 6-2 dopo 27 minuti, l’altoatesino è costretto, nel secondo set, a sudarsi più faticosamente il quindici, dopo un riassestamento di Johnson, adesso più attento a non concedere spazi all’avversario. Arrivano meno errori non forzati e più prime palle, insieme a una maggiore tenacia nel tenere la battuta nelle occasioni di break. Per fortuna di Sinner questo non è un modulo costante che si per tutto il set: sul 4-4 allora trova finalmente il break, che lo proietta dritto al 6-4 con cui chiude il secondo parziale.
Il contraccolpo subito dall’americano ne inquina il gioco nella terza frazione e mette Sinner, subito sopra di un break, in condizione di seguire il copione scritto nel primo turno contro Sousa. Johnson però non si scioglie completamente come il portoghese e si aggrappa all’orgoglio, riuscendo pure a ottenere, nel quarto game, la prima palla break della sua partita. Sinner però è un ghiacciolo altoatesino e non si scompone: tornato a difendere magistralmente la battuta, nel nono game sorprende un Johnson ormai ai ferri corti e, strappandogli il servizio, stacca il biglietto per i suoi primi sedicesimi di finale a Melbourne. Qui affronterà un giocatore a lui inferiore ma sicuramente da non prendere sottogamba; dopotutto Taro Daniel ha dato un secco 3-0 a (uno stanco) Andy Murray.
ENRICO RUGGERI
Photo Credit: Twitter, @federtennis
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