In queste ore si sta facendo più intensa l’attività dei “Global Hawks” ospitati negli hangar della base americana di Sigonella, in Sicilia. I droni capaci di stare in volo anche oltre 24 ore sono occhi fondamentali per sorvegliare i movimenti delle truppe russe lungo il fronte Ucraino. Questo è quanto riporta La Repubblica
“Siamo molto preoccupati per la situazione in Ucraina – dice il sindaco di Lentino Rosario Lo Faro – Spero non si arrivi mai all’uso di Sigonella come base militare attiva”. Proprio nel territorio del centro del siracusano si trova l’aeroporto militare dell’Aeronautica Militare Italiana di Sigonella. “Già in passato abbiamo vissuto momenti del genere. E, adesso, non siamo indifferenti per come si stanno evolvendo le cose nella guerra in Donbass”.
Il ruolo di Sigonella è confermato dal generale Marco Bertolini, già comandante del Comando operativo di Vertice Interforze, qualche giorno fa ha detto all’Adnkronos: “E’ davvero un momento molto drammatico. L’Italia è coinvolta da un punto di vista energetico, perché se chiudono i rubinetti stasera ci faremo da mangiare col fuoco e non con il gas. Siamo coinvolti anche da un punto di vista operativo – ha spiegato il generale – perché i Global Hawk che volano sull’Ucraina partono da Sigonella, l’Italia è una base militare americana in larga parte”. A Sigonella, intanto, lo stato di allerta della base è rimasto quello dei giorni scorsi, il livello “Bravo”, ma le attività si intensificano con l’inizio della guerra.
Sigonella resta una struttura strategica per la Nato. E’ stata la base di appoggio per gli Usa durante la guerra del Golfo con l’Iraq di Saddam Hussein, nel febbraio del ’91. Più recentemente, nel marzo 2016, la base ha ospitato anche F-16 danesi e aerei di altri Paesi alleati nell’operazione “Odissey Dawn”, fornendo supporto alle forze internazionali impegnate in quella crisi libica, e nel 2020 ha visto anche il decollo di alcuni droni impegnati in operazioni militari Usa in Iraq.