La statua della Sirenetta rovinata ancora: “pesce razzista”

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Di Redazione Metropolitan

La statua “La Sirenetta” che si trova a Copenaghen è un omaggio alla fiaba di Hans Christian Ardensen e rappresenta la protagonista di una delle sue storie più famose. Posta vicino al mare nel 1913, realizzata in bronzo da Edvard Eriksen, la statua è stata oggetto di diversi atti vandalici nel corso degli anni. Uno di questi è recente: il 3 luglio 2020, sulla scia del movimento Black Lives Matter, è stata aggiunta la scritta “racist fish”, cioè pesce razzista.

La statua della Sirenetta con la scritta "Racist fish", cioè pesce razzista.
Photo credit: dal web

Perché la statua della Sirenetta sarebbe razzista?

Ana Grum-Schwensen, una delle massime studiose dell’opera di Andersen, ha spiegato:

“Non ci sono allusioni di questo genere nemmeno nella fiaba di cui è protagonista.”

La ragione del gesto, dunque si cerca altrove e, secondo molti, si ricondurrebbe al classico Disney del 1989, La Sirenetta, ispirato all’omonima fiaba di Andersen. Osservando con molta attenzione tutti i pesci che sono rappresentati nel cartone animato, se ne nota uno in particolare che potrebbe aver scatenato il malcontento. Durante la famosa canzone In fondo al mar c’è un pesce di colore nero che sembra una caricatura stereotipata degli afroamericani.

Il pesce stereotipato nel film Disney "La Sirenetta".
Photo credit: animationscreencaps.com

All’inizio di luglio 2019, la Walt Disney Company ha annunciato la protagonista del prossimo remake live action del classico La Sirenetta. Si tratta di Halle Bailey, una giovane cantante e attrice di talento. In molti si sono detti contrari alla scelta principalmente per la poca somiglianza con la versione del cartone animato, dunque per il diverso colore della pelle. Poi c’è chi ha continuato e continua tutt’oggi (a distanza di un anno e con le riprese avviate) a sostenere petizioni o richieste per un cambio nel cast.

Altri casi in cui la statua della Sirenetta è stata rovinata

Il primo atto vandalico risale al 1964: la sirena è stata decapitata ad opera di un gruppo di artisti rivoluzionari. La testa originale è andata perduta, quindi ne è stata realizzata una copia per restaurare l’opera.

Nel 1984 il braccio destro della statua è stato segato, ma riportato due giorni dopo l’accaduto. Nel 1990 qualcuno ha riprovato a togliere la testa alla Sirenetta, lasciando una profonda fessura sul collo. Viste le condizioni, una copia realizzata da un unico blocco di metallo sostituisce l’opera originale. Nel 1998 la sirena subisce una seconda decapitazione, i responsabili non sono mai stati trovati, ma la testa è stata restituita in forma anonima.

La statua della Sirenetta si trova su uno scoglio, nel 2003, con l’aiuto di esplosivi, l’opera si è staccata dalla sua base e ritrovata in acqua in seguito.

La statua della Sirenetta.
Photo credit: dal web

Oltre a questi danni più eclatanti inflitti alla statua, nel corso degli anni l’opera è stata oggetto di scritte proprio come è successo recentemente. Nel 2006, ad esempio, la scritta “March 8” (cioè 8 marzo) accompagnava pittura verde sull’intera opera ed anche un dildo attaccato su una mano. Questo evento si collega alla Festa della Donna che è proprio l’8 marzo.

Tra le altre scritte aggiunte ci sono state: “Danimarca difendi le balene delle isole Faroe” (nel 2017) e “Liberate Hong Kong” all’inizio del 2020.

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