Siria: non c’è tregua per i raid su Ghouta

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Di Redazione Metropolitan

Siria, non c’è pace per il Paese. Violata la tregua. Nuovi raid aerei, soprattutto sulla Ghouta orientale, che hanno causato almeno 7 morti. Questo, nonostante una risoluzione Onu e gli stop alla violenza del Papa, di Putin, Macron e Merkel. Serve una vera tregua. Soprattutto per bambini e civili.

Siria, bombardamento a Ghouta
Immagini di un bombardamento a Ghouta photo credits: Lapresse

Sono tornati i raid aerei in Siria. O meglio, non sono mai cessati. E questo nonostante la risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu, che aveva deciso compatto per una tregua umanitaria di 30 giorni nel paese.

La zona più colpita dagli ultimi attacchi del regime siriano è la Ghouta orientale. I ribelli, citati dagli attivisti locali, riferiscono inoltre, di scontri isolati con le forze governative in diverse aree limitrofe. Il bilancio, stando alle agenzie di stamattina, è di almeno 7 morti e circa 30 feriti, come ha riferito l’Osservatorio per i diritti umani. Quello che colpisce maggiormente sono, come sempre, le immagini che ci raccontano di bambini, anche molto piccoli, portati via di corsa, in braccio, da strutture che non dovrebbero mai essere attaccate. Come gli ospedali. E questo in giorni in cui non dovrebbero mai esserci dei bombardamenti, perché è stata stabilita una tregua.

Siria: la situazione della Ghouta orientale

Secondo i dati riportati da Medici Senza Frontiere, il bilancio della guerra nell’area di Ghouta orientale di quest’anno è molto pesante. I numeri parlano di più di 1.600 feriti e oltre 180 morti solo nelle strutture supportate da MSF fino al 18 febbraio. Dopo questa data, gli attacchi si sono ulteriormente intensificati.

Siria bombardamenti MSF
Immagini dei bombardamenti in Siria photo credits: medicisenzafrontiere.it

Non ci sono ancora i dati completi, ma quelli raccolti fin qui contano 1.285 feriti e 237 morti in due giorni e mezzo, tra il 18 febbraio e la mattina del 21 febbraio. Un bilancio soltanto parziale delle conseguenze dei bombardamenti, perché anche le strutture che non supportiamo hanno trattato dei feriti e i numeri crescono di ora in ora. La mancanza più grave, oltre a quella di un momento di tregua per aiutare i feriti e i civili, è la mancanza dei farmaci salvavita.

Siria: le reazioni internazionali alla tregua violata

La tragedia in Siria ha ovviamente provocato delle reazioni e degli appelli accorati, che ci auguriamo davvero vengano ascoltati.

Papa Bergoglio è intervenuto durante l’Angelus perché “cessi subito la violenza” in Siria, dove “sia dato accesso agli aiuti umanitari (cibo e medicine) e siano evacuati i feriti e i malati”. “Questo mese di febbraio – ha aggiunto poi Papa Francesco – è stato uno dei più violenti in sette anni di conflitto: centinaia, migliaia di vittime civili, bambini, donne, anziani; sono stati colpiti gli ospedali; la gente non può procurarsi da mangiare… Tutto questo è disumano“.

Passando ai capi di Stato, ecco intervenire i presidenti russo Vladimir Putin e francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel. I tre hanno avuto un colloquio telefonico sulla situazione in Siria, sottolineando “l’importanza di continuare gli sforzi comuni per implementare pienamente e il più rapidamente possibile le disposizioni” della risoluzione Onu sulla tregua umanitaria nel Paese. 

Riusciranno a fare davvero qualcosa? Smetterà mai questo orrore?

Federica Macchia