Sul finire degli anni Cinquanta, complice il progresso dell’ingegneria spaziale di quegli anni, il pubblico statunitense era quanto mai appassionato di storie dedicate al progresso tecnologico e alla scoperta dello spazio. Proprio nel 1957, in piena Guerra Fredda, l’Unione Sovietica lanciò il primo satellite in orbita, Sputnik.

La genesi dell’opera

Harry Elmlark, agente della George Matthew Adams Service, una syndacate che vendeva strisce e storie ai principali giornali statunitensi, approfittò di tale interesse da parte dell’opinione pubblica riguardo la “corsa allo spazio” e decise di vendere una strip di fumetti alla DC Comics creata da Jack Kirby, padre di Capitan America, e scritta da Dave Wood. L’opera prendeva il nome Space Busters.

Scartata dal magnate dei fumetti statunitensi poiché troppo fantasiosa, sulla falsariga di Flash Gordon, la DC Comics propose un rifacimento di tale opera, chiedendo agli autori di introdurre nella strip una concezione delle avventure nello spazio a stampo più realistico e un progresso tecnologico un poco più avanzato rispetto agli standard del tempo, presumibilmente per accattivare il target di lettori.

Sky Masters of the Space Force venne alla luce nel 1958, disegnato da Jack Kirby, scritto da Dick e Dave Wood ed inchiostrato da Warry Wood. Le strisce proseguirono fino al Dicembre 1961, su più di 300 quotidiani.
Le storie sono incredibilmente curate artisticamente grazie al tratto di Kirby, già famoso nel mondo delle strips, che raggiungerà il suo apice negli anni Sessanta entrando nell’olimpo dei fumettisti creando I Fantastici Quattro con Stan Lee, che riproduce fedelmente e minuziosamente tutti i dettagli della tecnologia aerospaziale.

Sky Masters of the Space Force fu anche al centro di una estenuante battaglia sui diritti da parte di Kirby che verso l’inizio degli anni Sessanta si trovò da solo a disegnare e scrivere le storie e che veniva pagato poco rispetto a Elmlark e Jack Schaff, editore della DC Comics, che si prendevano gran parte delle royalties.

Una fanart che tributa Kirby tra le sue opere più importanti. Fonte: Google Immagini

Le strisce del comandante Masters e i suoi colleghi della Compagnia Spaziale terminarono quindi con un insuccesso da parte di Kirby, che dovette posare le sue matite poiché non veniva più pagato e non ottenne alcun contratto di lavoro da parte di DC Comics. Poi entrò in Atlas, che sarebbe diventata la Marvel, ed il resto è storia.

La trama

Sky Masters, il protagonista delle strisce, è un astronauta statunitense che, come primo incarico, deve recuperare il colonnello Martin che, in comunicazione radio con la centrale spaziale, dichiara un’anomalia a bordo. A seguito del lancio del “SOS” da parte del colonnello, Sky viene assoldato per recuperare il suo superiore e capire l’origine dell’anomalia.

Si pensa subito ad una presenza extraterrestre, visibile sul radar, pericolosamente vicina al vano motore del colonnello che non manda più alcun messaggio audio.

fonte: ReNoir Comics

Un eroe impavido e sicuro di sé, Sky si lancia in questo ignoto recupero, supportato dalla figlia del maggiore Holly che gli dona un rosa prima di salire sulla navicella spaziale: è per suo padre, nel caso in cui dovesse succedere qualcosa di brutto.

Nell’avvicinamento alla navicella del maggiore scomparso che fluttua in orbita, Sky Master viene pericolosamente avvicinato da quella che – crede – essere una seconda entità a bordo: viene stretto, braccato e, divincolandosi, scopre subito che l’aggressione è frutto della sua immaginazione.

Secondo il professor Royer, che segue le sue vicende dalla base, Sky è in preda a “incubi dello spazio“, ovvero allucinazioni della mente causate dal dosaggio impropri di ossigeno combinati a situazioni di forte stress.

Fonte: ReNoir Comics

Il recupero del colonnello avviene poi con successo e sarà la possibilità per Sky Masters per continuare le sue avventure in orbita in compagnia dei suoi colleghi. La riuscita e la maestria di Sky Masters in orbita lo consacreranno come uno dei migliori astronauti degli Stati Uniti e sarà al centro di brillanti fatti di cronaca (anche quella rosa, in quanto la stampa lo vuole legato alla “prima donna nello spazio”, la sua vecchia amica Mayday che entrerà nel suo team).

Considerazioni

La ReNoir Comics ha pubblicato due volumi contenenti le strisce che venivano rilasciate giornalmente più cinque speciali della domenica che presentavano storie a colori; per un totale di quindici storie complessive.

Questi due volumi sono imperdibili per gli amanti del fumetto statunitense e consiglio a tutti di recuperarli in questi due ricchi volumi da collezione curati da ReNoir per ampliare la conoscenza di un autore straordinario come Kirby.

Fonte: ReNoir Comics

In più, la lettura di Sky Masters of the Space Force ci riporta in quell’ottica, molto comune all’epoca, del grande progresso tecnologico e ci fa pensare alla fiducia che le generazioni di allora ponevano nel progresso di questo tipo, che è poi sfociato non solo nelle grandi imprese che tutti conosciamo, ma anche nella creazione di altre opere fantascientifiche accuratamente descritte e studiate che sono diventate poi pietre miliari della fumettistica internazionale (2001 Odissea nello Spazio, curato dallo stesso Kirby, il manga Fratelli Nello Spazio di Chuya Koyama, l’anime cult Cowboy Bebop di Shin’chiro Watanabe).

Sky Masters of the Space Force è quindi un’opera che non invecchia, una pietra miliare accuratamente disegnata, partorita dalla mente di Dave Wood che sa accumunare mistero, suspance e avvincenti colpi di scena.

Consiglio a tutti gli appassionati di recuperarlo al più presto!

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