Smart working, dal Piemonte 40mila euro per trasferirsi in montagna

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Di Redazione Metropolitan

In Piemonte sono previsti incentivi fino a 40mila euro per lavorare in smart working dai comuni in montagna. L’obiettivo è valorizzare i paesi con meno di 5mila abitanti per evitarne lo spopolamento.

Il piano della Regione per ripopolare i piccoli comuni montani

L’amministrazione regionale piemontese ha indetto un bando per offrire incentivi economici a chi si trasferirà in montagna per lavorare in smart working. I comuni interessati sono 465, tutti con meno di 5mila abitanti. L’iniziativa vuole invertire il processo di spopolamento si sta verificando in questi piccoli centri a favore delle città.

Con l’apertura del bando la Regione spera di tornare a valorizzare i piccoli comuni montani, puntando sul fatto che con la pandemia i grandi centri urbani presentano molti svantaggi. Per citarne alcuni: una maggiore densità abitativa, un costo della vita più alto e l’utilizzo dei mezzi pubblici. Lavorare dalle montagne, oltre ad essere esteticamente piacevole, risolve in parte questi problemi. Il ritmo di vita in montagna può essere un rifugio per i tanti a cui quello frenetico della città ha iniziato a stare stretto dopo i vari lockdown.

Cosa prevede il bando per lavorare in smart working dalle montagne in Piemonte

Nel bando “Residenzialità in montagna” la Regione ha previsto un contributo compreso tra 10mila e 40mila euro per acquistare o restaurare una casa in uno dei 465 comuni interessati. L’abitazione in questione dovrà essere quella primaria, ovvero occorre trasferire la propria residenza in uno di questi comuni per almeno 10 anni. Un altro requisito è provenire da un centro urbano e quindi dimostrare di voler lasciare la città a favore del piccolo centro montano.

L’acquisto dell’immobile a uso residenziale deve avvenire entro i sei mesi dall’accettazione del risultato in graduatoria. Se si effettua una ristrutturazione, invece, i lavori dovranno terminare entro 18 mesi. In entrambi i casi, il tutto dovrà essere legalmente rendicontato.

Le domande vanno compilate sul sito dedicato entro il 15 dicembre 2021. Potranno partecipare cittadini italiani, europei o extra-europei e coloro in possesso del permesso di soggiorno in Italia. Un requisito fondamentale è che si eserciti la professione nel comune scelto per trasferire la residenza, o si faccia smart working da lì per almeno il 50% del tempo.

“Residenzialità in montagna”: come ottenere più punti in graduatoria

La Regione Piemonte ha previsto l’attribuzione di punteggi più alti in graduatoria per chi rispetta determinati requisiti.
I nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più elevato, sebbene il bando sia aperto a partire dalla classe 1955. Maggiori punti anche per chi ha un Isee inferiore ai 20mila euro e per chi ha intenzione di trasferirsi con un figlio che abbia meno di 10 anni.

Verranno premiati anche coloro che per il restauro degli immobili utilizzeranno materiali tipici del paesaggio montano. Così la regione punta ad incentivare l’utilizzo di soluzioni architettoniche e paesaggistiche sostenibili per l’ambiente. Anche la sostenibilità sociale trova spazio nel bando, infatti è previsto un punteggio maggiore per chi deciderà di affidare i lavori a un’impresa locale.

Giulia Panella

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