Un universo inventato, un condominio in stile americano ma di una non precisata città italiana, simile a quello de “La finestra sul cortile“, dove al buio James Stewart sotto la regia di Hitchcock, spiava le finestre dei vicini. Le sfumature di questo mondo distaccato, sono ben raccontate dalle note classiche di “Non, je ne regrette rien“: ‘no, non rimpiango niente’. Della francese Edith Piaf, la voce da usignolo graffiante ma dolce, colonna sonora di “Soap Opera” stasera in tv. Film del 2014, che di magico ha la neve fuori che continua a cadere…
È quasi Natale, e siamo anche vicini a Capodanno, ma il cuore avvertirà soltanto l’emozione di un tempo volutamente imprecisato: non si vuole condizionare lo spettatore imponendo data e luogo, ma lasciarlo libero in balia dell’atmosfera al di fuori dello spazio temporale. Stasera in tv c’è “Soap Opera“, dove ogni piano, ogni interno ha la sua storia. E ciascun inquilino s’interseca con l’altro, facendo una rampa di scale, bussando alla sua porta alla ricerca del solito oggetto mancante. Che la fantasia di Alessandro Genovesi, il regista, sostituirà i classici apribottiglie e limoni di fortuna, in un preservativo. Convertito, in mancanza, con talento culinario, in un artigianale domopak.
Quello strano vicino è da Soap Opera
Inutile cercare il vicino di pianerottolo meno eccentrico. Francesco (Fabio De Luigi), è ancora innamorato della sua ex Anna (Cristiana Capotondi), che è incinta di un altro. Paolo (Ricky Memphis), aspetta un figlio dalla moglie ma viene colto da dubbi sulla sua sessualità, pensando di amare Francesco del secondo piano. Mentre Francesca (la modella Elisa Sednaoui), è tornata dall’ex fidanzato che però si suicida. Insieme al maresciallo Gaetano Cavallo, Diego Abatantuono che da Attila alla divisa ha sempre la sua classe innata; Chiara Francini toscanaccia sempre, Caterina Guzzanti, Ale e Franz malinconici e stralunati. Salvano le battute, la comicità che fa da collante a tutti gli attori. E prima di stappare lo spumante, a quante avventure dovremmo assistere!
Sembrerebbe di stare a Milano, in questa palazzina americanizzata, ma il set è stato costruito a Cinecittà. Cartapesta e cartongesso rendono artificiale l’ambientazione, che fa assomigliare sempre più il film ad una sit-com. La stranezza, che dà un tocco di surreale a “Soap Opera” stasera in tv, sono i personaggi che parlano con i telefonini, e poi guidano auto d’epoca come in un lontano periodo. La neve incessante, si posa su ogni cosa e ha l’effetto di smarrire, e di immobilizzare gli attori dentro il loro ambiente. Berretti di lana, sciarpe, in abbinamento alla situazione meteorologica, scaldano le scene e gli occhi. In un film che, addirittura, è stato riconosciuto di interesse culturale dal Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo.
Citofonare ore pasti
A firmare le musiche di “Soap Opera” stasera in tv, è il giovane pianista, pluripremiato e talentuoso compositore Andrea Farri. Che ha scritto appositamente delle sonorità in stile anni ’40, che riecheggiano in brani jazz fatti di solo piano, o suonati da un’orchestrina alla francese. Creano l’armonia e la risonanza indispensabile, in contrasto alla neve che non fa rumore. Certo, un simile mondo è più comune di quanto si pensi: la solitudine di un uomo, i suoi monologhi dentro le pareti di casa, si trasformano in dialoghi solo con una bussata, o con una spinta di citofono. Lo strumento così sorpassato negli anni ‘2000, ma prezioso, l’interfono che ti scruta presente e muto. Più facile del telefono, basta un tasto.
Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema. Seguiteci!