Dopo un’estate di fermenti, che aveva fatto preoccupare – e non poco – per l’aumento di contagi registrato soprattutto nel mese di Agosto, la Sardegna viene ufficialmente ‘consacrata’ zona bianca: è stato il presidente Christian Solinas a firmare l’ordinanza. Da oggi, il coprifuoco slitta dalle 22 alle 23:30, fino alle 5 del mattino, con ristoranti aperti fino alle 23, e bar e pub fino le 21. Un’ora e mezzo di libera circolazione in più, dunque, che denota questo arco temporale, seppur limitato, come un vero e proprio ‘spiraglio di luce’. Queste le nuove misure, in vigore fino al 15 Marzo – fatta eccezione per alcune zone ancora “proibite” dalle direttive dei sindaci. Mentre il resto del Paese, ancora in lotta con il virus, si prepara al mese entrante sapendo di andare incontro ad ulteriori difficoltà. I contagi in rialzo hanno infatti già predisposto scuole chiuse fin dalle elementari, anche in zona arancione.
“Sarà un Marzo molto difficile – ha per l’appunto dichiarato il governatore Stefano Bonaccini a “Non è la D’Urso”, su Canale 5 – la terza ondata che ha già colpito la Germania, l’Inghilterra, la Francia, sta colpendo una parte dell’Italia, tra cui l’Emilia-Romagna. Io ho il dovere di prendere decisioni. Siamo qui per ascoltare, per discutere tutti. Ma la politica – ha sottolineato – ha il dovere di decidere. E quindi siamo pronti a ogni restrizione per tutelare le persone e far riabbassare la curva che sta risalendo in maniera molto pesante”.
Verso la ‘resurrezione’ dell’isola
In Sardegna, invece, l’Rt è basso ormai da tre settimane, esclusi tre Comuni del sassarese che da alcuni giorni sono in zona rossa. I 12mila locali chiusi o soggetti alle restrizioni, tra cui 800 dell’agriturismo, hanno quindi il diritto di tornare alla quasi-normalità: un traguardo che sembra ormai un sogno soprattutto per attività come i ristoranti che, aprendo fino le 23, sdoganano finalmente la desiderata cena fuori casa; le persone, munite di mascherina e rispettando sempre il distanziamento, potranno circolare ovunque e senza limiti di orario, con il solo divieto di non poter raggiungere le zone ‘calde’, e il coprifuoco limitato a piazze, belvedere e lungomare, in cui si potrà solo transitare senza soste; i centri commerciali saranno aperti anche nel fine settimana; e un saluto alla Dad: i 207.268 alunni dell’isola tornano dietro i banchi di scuola. Piccoli step che configurano una ‘resurrezione’ a tutti gli effetti.
Forte dei traguardi raggiunti, il governatore Solinas vuole, inoltre, chiedere a Draghi un’accelerazione del processo di vaccinazione, cui vuole sottoporre tutti i sardi entro 45 giorni e consolidare la Sardegna nel percorso Covid-free. Ma sempre ricordando che non è un “libera tutti”, soprattutto in memoria del “pesantissimo prezzo pagato l’estate scorsa” quando “ci è stato riportato il virus sull’isola”, ha dichiarato. “Ecco perché il vero tema adesso saranno i controlli da un lato e il senso civico delle persone dall’altro”. A breve infatti, il governatore ha spiegato che sarà emanata un’ordinanza specifica “che prevede l’impiego di personale regionale per effettuare test antigenici o tamponi alle persone in arrivo nei prossimi giorni sia nei porti che in aeroporti”. “Le persone e i turisti sono i benvenuti – ha aggiunto Solinas – chiediamo solo nel loro interesse di arrivare con un test già eseguito o qualora non lo avessero, di dedicarci qualche minuti all’arrivo per eseguirlo. Se nel corso della prima settimana di allentamento vedremo indicatori con segno positivo, procederemo con la riapertura di palestre, piscine e scuole di danza, fino al ritorno alla tanto agognata nuova normalità. La zona bianca – ha ricordato, concludendo – “è un grande risultato raggiunto grazie al sacrificio di tutti i sardi, del personale sanitario impegnato in questa battaglia contro il virus, e a maggior ragione dobbiamo sentire la responsabilità di mantenere questo risultato”, dunque, “non dobbiamo abbassare la guardia”.
Francesca Perrotta