Se questa recensione di Sonic Origins fosse rapida quanto il suo protagonista, sarebbe già finita. Un bell’8.5 sicuro, solido, e tutti a casa; senza troppe spiegazioni o elucubrazioni di sorta. Invece, credo sia meglio spiegare un minimo, il giusto indispensabile, il perché di un voto così “alto” a una collezione. Per altro, una collezione d’annata contenente titoli che sono già usciti moltissime volte in forme se non identiche, molto simili a questa. Nessuna, però, commemorativa di ben trent’anni di attività videoludica. Non che l’eccezionalità degli eventi speciali si traduca per forza sempre in buoni risultati. E infatti, a dirla tutta, Origins finisce per festeggiare praticamente i 31, piuttosto che i 30. Sarà per questo che, stavolta, semplicemente, funziona tutto benissimo. Il diavolo, come sempre, è nei dettagli. Dettagli principalmente ludici, che questo Sonic Origins, pur correndo alla consueta velocità “blu”, non si è certo lasciato sfuggire.
Sonic Origins Recensione, quattro in uno
Anzitutto, in Sonic Origins ci sono ben quattro giochi completi: Sonic the Hedgehog 1, Sonic CD, Sonic the Hedgehog 2 e Sonic the Hedgehog 3 + Knuckles. Tutti sono giocabili sia nelle loro versioni originali, con dimensione dello schermo in 4:3; e rimanendo sostanzialmente aderenti alle regole di gameplay sperimentate negli anni ‘90 dai veterani. Sia in una versione riveduta e corretta sviluppata appositamente per questa collezione speciale. Sarebbe inutile che io vi parli dei giochi originali non modificati. Sono gli stessi, identici, tali e quali. Riviverli è, chiaramente, sempre un piacere per chi li ha provati; soprattutto se li avete sperimentati, magari, quando erano molto meno fluidi di ora, a causa della limitatezza della tecnologia hardware su console. Ma è ovvio che il piatto forte della collezione sia, in effetti, la versione 2.0.
Infatti, le modifiche operate vanno ben oltre quelle grafiche ed estetiche. Che chiaramente fanno molto piacere, dal momento che allargano il campo visivo agli odierni 16:9. E consentono dunque una lettura degli stage in velocità molto più efficace. Sono compresi nel pacchetto anche diversi cambiamenti ludici che riguardano la gestione delle vite nel corso dei livelli. Anzitutto, si possono affrontare tutti i livelli in compagnia, sfruttando l’allargata (in originale presente solo in alcuni giochi) selezione di personaggi giocabili. Che ovviamente resta presente anche qualora si giochi da soli. E si decida quindi di sfidare le piattaforme, i cunicoli; le salite, le discese e giri della morte più colorati del mondo videoludico con Tales o Knuckles, anziché con il classico Sonic.
Poi, è interessantissima anche la scelta di eliminare, per le versioni 2.0 della collezione, il concetto di “vite”. Sostanzialmente, rendendole infinite negli stage, fintantoché siamo in possesso di almeno un anello. Se questo sistema vi sembra eccessivamente facilitante, non disperate: nelle versioni classiche summenzionate non è stato implementato. Però, considerate che la difficoltà e l’intrattenimento di Sonic non si sono mai davvero misurati con metodi da platform classico. Ragionando in questi termini, l’allargamento della visuale rispetto ai 4:3 e l’update quality of life inerente le vite infinite si inseriscono in un’equazione più grande. E sublimano il vero senso di Sonic nella sfida al punteggio più alto. Oppure, all’ottenimento di tutti i segreti e gli anelli. O ancora, semplicemente, sfidandosi al raggiungimento del tempo migliore possibile.
Sonic Origins Recensione, quanto vale la nostalgia?
Lo scopo di questa recensione, oltre a valutare quanto valga davvero Sonic Origins, è mettervi in condizione di rispondere a una domanda. Ovvero, quanto vale per voi la nostalgia? Quanto vi piace l’idea di rimettere mano ai classici della vostra infanzia ancora una volta, affrontandoli, stavolta… come un’unica grande avventura? Se sceglierete, infatti, di iniziare dal primo capitolo con la modalità “storia”, vi si paleserà la possibilità di iniziare una sorta di campagna. I cui capitoli sono intervallati, oltretutto, da cut-scene animate di pregevole fattura. Cut scene che sono capaci di immergerci come mai prima d’ora nel “come vedevamo noi da bambini con la fantasia”. Avete presente, no? Quegli istanti in cui la pixel art lasciava spazio all’immaginazione. E riuscivamo a entrare con la mente dentro determinati momenti di gioco.
A confermare definitivamente la natura squisitamente (ed elegantemente) nostalgica di questa collezione, ci sono due ulteriori modalità. E pure un simpatico “contenitore di memorie”. Rispettivamente, sto parlando delle modalità challenge, boss rush e museo. Le prime due sono autoesplicative, e consistono in classiche sfide che mettono alla prova la nostra flessibilità con i controlli. Perché è facile (si fa per dire, non lo è affatto) giocare per l’ennesima volta a Sonic 1. Ma lo è di meno farlo con determinate limitazioni, il che può rappresentare un passatempo interessante per i più smaliziati. Mentre nel museo troverete ADDIRITTURA, contenuti aggiuntivi di spessore. Come alcune puntate della prima serie anime di Sonic; insieme con copertine storiche, libretti di istruzioni originali scannerizzati; e anche la colonna sonora completa, compresa di versioni alternati. Nascoste, però, dietro all’acquisto di una versione DELUXE del gioco.
Ma non temete: anche qualora decidiate di fermarvi al gioco standard, senza complementi deluxe, riceverete comunque una collezione di tutto rispetto. Tanto riguardo ai giochi summenzionati (che restano gli stessi senza limitazioni); quanto riguardo il tesoretto digitale nel museo.
SONIC ORIGINS RECENSIONE | TESTATO SU XBOX SERIES S
+Quattro giochi originali, più le versioni migliorate, in uno
+I contenuti del museo sono emozionanti per i fan
+Mai giocato a Sonic con tanta fluidità
-Non è l’unico modo, nè il più economico, per rivivere l’originale Sonic