Chi era la Regina Carlotta e qual è stata la sua vera storia? Grazie alla nuova serie Netflix, Queen Charlotte, il personaggio della sovrana, sposa di Re Giorgio III, sta diventando sempre più popolare; donna colta ed erudita, appassionata di botanica e, a suo modo, rivoluzionaria.
La vera storia della Regina Carlotta una donna erudita e rivoluzionaria
Carlotta nasce nel 1744 in Germania. Ottava figlia del duca Charles Louis Frederick di Mecklenburg-Strelitz e della principessa Elizabeth Albertina di Saxe-Hildburghausen, a soli 17 anni sposa Giorgio III trovandosi catapultata nella vita di corte. Sophia Carlotta di Meclemburgo-Strelitz è stata regina di Gran Bretagna e Irlanda in quanto sposa di Re Giorgio III, dal 1791 fino alla sua morte avvenuta nel 1818: due anni prima del marito.
Donna dall’intelligenza eclettica e brillante, era amica della Regina Maria Antonietta, ha preso lezioni da Bach, era amante della botanica e aveva una passione sconfinata per i fiori tanto da patrocinare la nascita dei giardini reali di Kew. Era soprannominata Snuffy Queen per via di una consuetudine che, in quell’epoca storica, era considerata abbastanza naturale; l’abitudine di sniffare tabacco.
La Regina Carlotta era anche appassionata di cani: non si separava mai dai suoi volpini di pomerania. Negli anni diviene una donna dedita alle arti e alla musica; una curiosità è che la pianta della strelitzia, Strelitzia reginae, deve il suo nome proprio alla Regina Carlotta. Tuttavia, la vera sfida della Regina è stato il matrimonio con l’amato Re Giorgio III; pur essendo un’unione fondata sull’amore e il reciproco rispetto pone la sovrana davanti a numerose sfide durante l’arco della vita.
La vera storia della Regina Carlotta: le ipotesi sulla discendenza afroamericana
Nella serie Bridgerton e nel prequel Netflix la Regina Carlotta è rappresentata come la prima sovrana di colore e, infatti, per parecchio tempo il suo personaggio è stato considerato come il primo membro discendente da un ramo afroamericano, nello specifico da regnanti portoghesi;L da Margarita de Castro y Sousa (XV° secolo), a sua volta discendente da Madragana, amante di re Alfonso III, di origine nordafricana. Non è storicamente comprovato, tuttavia, che la sua discendenza fosse la medesima né che fosse una delle prime persone di colore a corte.
Una delle ipotesi più acclarata sembra basarsi su alcuni ritratti e su alcune prove scritte, provenienti da appunti o diari, in cui la Regina era descritta con qualità fisiche che fanno pensare a una fisionomia di discendenza nordafricana; nello specifico la si rappresenta con narici allargate e l’aspetto “mulatto”, tuttavia non c’è certezza storica a riguardo.
Joel Augustus Rogers è stato il primo studioso che negli anni ’40 ha affermato la possibilità che Carlotta avesse discendenza afroamericana. Mentre un’ulteriore ipotesi si deve a allo storico Mario De Valdes y Cocom, il quale aveva dichiarato che il pittore Allan Ramsay aveva dipinto diversi ritratti in cui si enfatizzava l’aspetto mulatto della Regina Carlotta; per esempio la pelle più scura rispetto all’aspetto comune dell’inglese medio e i folti capelli ricci. La questione ”Black Queen”, nonostante le ipotesi, resta tuttavia irrisolta.
La Regina Carlotta e il matrimonio con Re Giorgio III: amore, monarchia e malattia mentale
La Regina Carlotta in Bridgerton è interpretata da Golda Rosheuvel ed è fra i personaggi più importanti della serie di Shonda Rhimes. Dal 4 maggio 2023, su Netflix, è arrivato il prequel; lo spin-off Queen Charlotte racconta la vera storia della Regina Carlotta, qui interpretata da India Amarteifo, e la natura della relazione fra Carlotta e Giorgio, fatta di sfide, scontri e amore. Re Giorgio III sale al trono all’età di 22 anni, nel 1760; prendere moglie è importante per assicurare la discendenza della sua famiglia, così inizia un’estenuante ricerca da parte del sovrano. La futura sposa e sovrana d’Inghilterra, tuttavia, doveva avere nobili natali ed essere necessariamente di religione protestante in quanto Giorgio III era a capo della Chiesa d’Inghilterra.
Di temperamento intellettualmente vispo ma riservato, Giorgio auspicava una sposa dal vivo intelletto e che ben si adattasse ai suoi progetti monarchici. Il 17 agosto 1761 Carlotta salpa per l’Inghilterra, dove approda l’8 settembre e sposa, appena sei ore dopo, Giorgio III. La coppia entra fin da subito in sintonia per via dei numerosi interessi reciproci; entrambi erano appassionati di musica e condividevano la passione per la campagna. Giorgio nutriva un profondo interesse per l’agricoltura, mentre Carlotta per la botanica.
Oltretutto, la coppia reale sembrava felice e appagata nella vita domestica, tranquilla e riservata. La sfida dei sovrani si presenta con l’insorgere della malattia di Re Giorgio III, diagnostica come porfiria: un insieme di malattie rare, ereditarie, dovute all’alterazione dell’attività di uno degli enzimi che serve a sintetizzare il gruppo eme nel sangue. In tali patologie le sostanze note come porfirine si accumulano, ripercuotendosi sulla pelle e il sistema nervoso.
La porfiria di re Giorgio III
Il matrimonio fra Carlotta e Giorgio, seppur celere, è stato sicuramente un matrimonio d’amore. Ebbero 15 figli e tutti sopravvissero sino all’età adulta, tranne Ottavio e Alfredo. Nonostante l’iniziale freddezza riservata a Carlotta da parte della Principessa Vedova del Galles, Augusta di Sassonia-Gotha-Altenburg, madre di Re Giorgio III il matrimonio reale è stato felice. Durante la loro esistenza, affrontarono parecchie sfide fra cui la malattia mentale del sovrano.
Gli storici ritengono che Giorgio soffrisse probabilmente di un disturbo bipolare e di mania cronica, una patologia peggiorata anche grazie alle massicce dosi di arsenico prescritte. Uno studio pubblicato sulla rivista “The Lancet”, come riportato sulla rivista ”Le Scienze” del 28 luglio 2005, ha rivelato alte concentrazioni di arsenico in un campione dei capelli del re. Gli esperti hanno ritenuto che la presenza dell’arsenico possa aver contribuito ad alterare lo stato del sovrano:
La malattia del re fu originariamente ritenuta un disturbo psichiatrico, ma le sue manifestazioni fisiche rivelarono che il monarca soffriva di attacchi acuti di porfiria, un difetto genetico che porta alla sintesi errata di una proteina. Tuttavia, ci sono poche informazioni disponibili per spiegare l’insolita persistenza, la gravità e il tardo insorgere degli attacchi. Una possibile spiegazione è l’esposizione a metalli pesanti, come piombo e mercurio. Martin Warren dell’Università del Kent e colleghi hanno indagato in questa direzione analizzando un campione di capelli del re. Gli scienziati hanno trovato nel campione concentrazioni di arsenico insolitamente alte. Studiando gli appunti del medico reale per cercare di identificare la possibile origine dell’arsenico, hanno scoperto che il principale composto somministrato al re durante la malattia era il tartaro emetico. Questo farmaco contiene una sostanza chiamata antimonio, che può essere facilmente contaminata da arsenico. “La presenza di arsenico nei capelli del re – spiega Warren – fornisce una spiegazione plausibile per la lunghezza e la gravità degli suoi attacchi, e la contaminazione dei farmaci è la probabile fonte di questo arsenico. Ipotizziamo che l’esposizione all’arsenico abbia esacerbato gli attacchi di porfiria in un individuo già predisposto geneticamente”.
‘‘La Pazzia di Re Giorgio”, Le Scienze, 28 Luglio 2005
La Regina Carlotta è stata accanto a Re Giorgio III fin da subito; tuttavia, poteva visitarlo raramente per via del comportamento spesso imprevedibile che poteva tradursi in episodi violenti. La Regina ha continuato a sostenere il suo sposo fino alla fine anche quando la porfiria, in età avanzata, peggiorava. Diventata tutrice legale del consorte dal 1811 fino al 1818, la Regina non vedrà più il Re gli ultimi anni cinque anni della sua esistenza: Carlotta si spegnerà a 74 anni dopo 57 anni sul trono.
Stella Grillo
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