Sophia Floersch si racconta: tra sogni, desideri e cadute

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Di Redazione Metropolitan

Come ogni martedì alle 18:00, torna la nostra rubrica tutta al femminile W-on Track. Questa settimana abbiamo avuto il piacere di intervistare Sophia Floersch, giovane pilota che lo scorso anno ha militato nella Formula 3 e ha preso parte alla sua prima 24h di Le Mans con il team Richard Mille. Ecco cosa ci ha raccontato Sophia in occasione della nostra chiacchierata.

Sophia Floersch: la determinazione è donna

Sophia Floersch è una pilota tedesca classe 2000 che ha iniziato molto presto ad approcciarsi al mondo dei motori: infatti, sale per la prima volta su un kart all’età di cinque anni. E’ la prima ragazza nella storia a portare a casa dei punti nel campionato di Formula 4 ADAC nel 2017 a bordo di “Hugo”, la sua monoposto #99. Il 2018 è per lei un anno stravolgente: dal passaggio nella F3 Europea con il team olandese Van Amersfoort Racing al terribile incidente al Gran Premio di Macao, dove la sua vettura, a seguito di un forte impatto, vola a tre metri da terra a una velocità di oltre 250 km/h. Un episodio che, però, non le impedisce di tornare nuovamente al volante di una macchina da corsa.

Sophia Floersch Formula Regional
Sophia Floersch sulla monoposto numero #99 – Photo Credit: Alessandro Martellotta

Nell’ultimo anno, oltre al campionato di F3, Sophia Floersch prende parte anche alla sua prima 24h di Le Mans: uno degli eventi più importanti della stagione motoristica. Qui, assieme al suo team totalmente al femminile formato da Tatiana Calderon e Beitske Visser, ha sigillato il 13esimo posto assoluto… ed è pronta a ritornare nuovamente nel 2021 per migliorare questo incredibile risultato.

Intervista a Sophia Floersch

“Ciao Sophia, lieta di incontrarti! Hai cominciato a correre con i kart a soli cinque anni, molto presto direi! Da dove è nata questa tua passione per le corse? Hai scoperto da sola il motorsport o è stato grazie a qualcuno?”

“Sì, come hai detto tu ho iniziato con il motorsport quando avevo circa 4-5 anni e all’inizio solo con i kart, con cui a 7 anni ho fatto le mie prime gare. Avevo praticato anche un po’ di motocross, ho sempre amato la velocità. E sì, anche grazie a mio padre che a quel tempo guidava i kart e andavamo sempre in pista insieme”.

Sophia Floersch HWA
Sophia Floersch in HWA – Photo Credit: Alessandro Martellotta

“Torniamo al 2018, al Gran Premio di Macao, dove hai avuto quel terribile incidente. Quali sono state le tue sensazioni e i tuoi pensieri dopo quanto accaduto? Ci hai pensato prima di tornare di nuovo in pista?”

“Fortunatamente, come ben sai, alla fine è andato tutto bene. Sono stata di nuovo in grado di fare tutto dopo l’incidente e tutti coloro che sono stati coinvolti stavano bene: questa per me è stata la cosa più importante. Dopo l’intervento e dopo che il medico mi aveva detto che potevo di nuovo allenarmi pensavo solo a tornare in macchina il prima possibile, cosa che ho fatto cento giorni dopo: ero felice. A volte realizzi quanto ami fare qualcosa solo quando non hai la possibilità di farlo. E’ stato meraviglioso poter guidare di nuovo”.

Sophia Floersch HWA Regional
Sophia Floersch in Formula Regional con HWA – Photo Credit: Alessandro Martellotta

“Hai preso parte alla 24h di Le Mans lo scorso anno in un team totalmente al femminile. Avete portato a casa il 13esimo posto, un ottimo risultato! Com’è stata questa esperienza?”

“Beh prima di tutto è stata fantastica! La 24h di Le Mans è una delle competizioni motoristiche più importanti in tutto il mondo e poterla già disputare da così giovane, in un team tutto al femminile nella categoria LMP2 (una delle categorie più competitive) è stato qualcosa di incredibile”.

“Non dimenticherò mai quella settimana ed è stato meraviglioso poter lavorare con il team, ingegneri, meccanici… in un team francese puoi capire cosa significa Le Mans. Arrivare 13esime assolute e none nella nostra classe è stato grande risultato per essere un rookie team. Penso che siamo tutte molto contente di tornare di nuovo a Le Mans quest’anno grazie a Richard Mille e alla FIA Women in Motorsport Commission e Michèle Mouton. Hanno fatto tutto il possibile affinché fossimo di nuovo a Le Mans quest’anno”.

“Ora che puoi valutare: preferisci guidare a ruote coperte o scoperte?”

“Sono due cose diverse, non si possono davvero paragonare formula ed endurance. Le formula sono qualcosa di speciale. L’endurance è diverso nel modo in cui siedi in macchina, condividi la vettura con i tuoi compagni e c’è più lavoro di squadra. Sono cose completamente diverse. Guidare entrambe le macchine è fantastico, ma a livello aerodinamico non c’è molta differenza”.

“Se tornerò a guidare una formula? Il piano per quest’anno è correre con Richard Mille Racing, ma d’altra parte stavo programmando di tornare di nuovo in Formula 3 per il mio secondo anno. Ci sono diverse opzioni sul mercato e valuterò quella migliore, in F3 o in altre categorie“.

Sophia Floersch in Formula Regional – Photo Credit: Alessandro Martellotta

“Non parteciperai alla W-Series: è curioso visto che è un campionato per sole donne. Come mai questa decisione da parte tua?”

“Per me il motorsport è fantastico perché puoi competere con uomini, anche se sei una donna. Non c’è distinzione di genere. Voglio competere con i migliori di questo sport e al momento sono ancora gli uomini. Imparo di più correndo contro di loro che contro le donne. Ecco perché continuo a fare le cose ‘normali’ e non un campionato per sole donne. Penso che sia la cosa migliore per la mia carriera”.

“Parliamo del grande lavoro che stanno facendo le donne nel motorsport: quali sono stati i progressi e su cosa, invece, si deve ancora lavorare?”

“Prima di tutto penso che qualcosa sia già cambiato rispetto al passato, se vogliamo fare paragoni con dieci, quindici o più anni fa. Ora ci sono molte più ragazze e donne nel nostro sport, non solo in pista, parlo in generale: giornaliste, meccanici, ingegneri e team manager. Intendo dire che ci sono molte opzioni per le donne nel mondo del motorsport e penso che sia davvero migliorato. Credo che anche la FIA Women in Motorsport Commission, specialmente Michèle Mouton, stia facendo cose straordinarie provando a incoraggiare le donne a lavorare e a divertirsi nel motorsport”.

“Penso, però, che ci sia ancora molto lavoro da fare. Siamo ancora in poche a competere con gli uomini in diversi tipi di corse. Credo che questo debba cambiare. Spero possa cambiare perché a volte quando parli di voler diventare un pilota sai quanti svantaggi hai essendo donna: è difficile trovare gli stessi sponsor e partners. Come ben sai, il motorsport è molto costoso: se tu o la tua famiglia non potete pagare gli sponsor è più difficile per le donne trovarli rispetto agli uomini. Questo perché loro (gli sponsor, n.d.r.) non credono veramente in noi ed è davvero triste onestamente. Sostengo che possiamo fare le stesse cose ed essere veloci quanto gli uomini, dobbiamo solo avere gli stessi mezzi per poterlo provare”.

Formula Regional HWA
Sophia Floersch su monoposto – Photo Credit: Alessandro Martellotta

“Cosa pensi dell’iniziativa di Girls On Track promossa dalla FIA in collaborazione con la Ferrari Driver Academy? E della ‘new entry’ dell’Academy?”

“La FIA Women in Motorsport Commission cerca sempre di inventarsi qualcosa di nuovo per aiutare le giovani ragazze, a cominciare dalle più piccole che corrono nei kart. Credo che questo tipo di aiuto possa dar loro più popolarità e che possa mostrare loro cosa le aspetta, diciamo, quando sarà il momento di fare il salto in macchina. Essere seguite per queste ragazze è di certo qualcosa di molto positivo”.

“Sono molto contenta per Maya (Weug, n.d.r.), è una ragazza davvero straordinaria. Era molto veloce quando guidava i kart. Farà parte di Prema che è uno dei migliori team di Formula 4 ed entrare nella Ferrari Driver Academy è certamente qualcosa di positivo per lei. Seguirò tutti i suoi step”.

“Spero solo che possa avere lo stesso trattamento degli altri, perché in F4 c’è ancora la condizione per cui puoi fare tutti i test che vuoi. Quindi se hai i soldi puoi provare in ogni singolo giorno di test. E’ sempre una questione di soldi e spero sul serio che possa avere gli stessi giorni di test dei suoi compagni di squadra, cosicché possa dimostrare di cosa è capace, perché se non dovesse riuscirci sarà ancora più difficile per lei. La Ferrari è una delle migliori academy e spero che possano aiutarla quanto più possibile“.

F3 Silverstone
Formula 3, circuito di Silverstone – Photo Credit: Sophia Floersch Official Twitter

“Hai mai ricevuto critiche solo perché sei una ragazza?”

“A volte ci sono delle persone a cui non piaci e che non ti vogliono, nello sport come in altri settori. Credo che sia normale, ma non mi importa, anzi mi motivano ancora di più a dimostrare che si sbagliano. Voglio dire, quando sei più giovane forse può infastidirti, ma poi ti fai scivolare addosso cose di questo tipo”.

“Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro? In quale campionato vorrai correre?”

“Il grande obiettivo resta ancora la F1, perciò cercherò di guadagnare un po’ di punti (per la super licenza, n.d.r.). Ci sono ancora molti step, dovrei cercare, ovviamente, di arrivare in F2: ottenere un posto nella categoria cadetta sarà il mio obiettivo in lista per il 2022. Voglio cercare di dimostrare che le donne possono essere veloci… vorrei guadagnare dei punti e magari guidare una F1 a Monza (ride, n.d.r.)”.

Floersch F3
Sophia Floersch in F3 – Photo Credit: Sophia Floersch Official Twitter

Secondo quanto emerso dalle sue risposte, Sophia è una ragazza molto determinata, così tanto da non fermarsi davanti a nulla, nemmeno di fronte alle critiche, figlie di pregiudizi, o agli incidenti che ti mettono davanti a un bivio. Dopo Macao, infatti, si è trovata nel bel mezzo di un incrocio in cui doveva decidere quale strada prendere: lasciar perdere tutto e appendere tuta e casco al chiodo o continuare a mettersi in gioco, senza alcuna paura. Sophia Floersch è l’esempio lampante di chi è totalmente innamorato di ciò che fa, stregata da una passione per cui è disposta a correre e ad accettare tutti i rischi che comporta questo mestiere.

Nonostante la sua giovane età, ha delle idee molto chiare e dei punti fermi su tematiche particolari e attuali come la presenza delle donne nel motorsport, su cui esprime la propria opinione liberamente, dicendo sempre ciò che pensa. La vita insegna che la determinazione e il duro lavoro saranno sempre ripagati, in un modo o nell’altro. E noi sappiamo che Sophia potrà sicuramente arrivare lontano grazie al suo carattere, proprio di chi non getta la spugna al primo colpo incassato e di chi non abbandona i propri sogni per nulla al mondo: senza dubbio è già un modello da seguire per tutte le ragazze che vogliono ritagliarsi il proprio posto in questo ambiente. Le facciamo un grande in bocca al lupo per la nuova stagione!

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