Lo spot degli assorbenti Nuvenia della campagna “Viva la Vulva” ha suscitato non poco scalpore. Con il chiaro ed esplicito intento di distruggere stereotipi e tabù, ha portato sul mini schermo una più che realistica rappresentazione delle mestruazioni. La pubblicità infatti, al posto del solito liquido blu utilizzato in questo tipo di spot, ha optato per il sangue vero, mostrando chiaramente un assorbente macchiato. Tutto questo non è piaciuto, soprattutto alle donne.
Nuvenia ha promosso la campagna “Viva la Vulva” che, dal 9 all’11 ottobre allo spazio Six di Milano, ha presentato una mostra collettiva di artiste internazionali. Un’indagine senza censura del corpo della donna. Scultura, ricamo, acquerello, l’intimo femminile rappresentato con tante e diverse forme di espressione. Alla mostra è stata associata un’asta a scopo benefico in collaborazione con CharityStars: le opere sono state messe in vendita e il ricavato è stato devoluto al Comitato della Croce Rossa Italiana di Milano con l’intento di aiutare le Donne senza Dimora e, in generale, le donne in situazioni di sussistenza, con 10mila kit per l’igiene personale.
Spot Nuvenia, una pubblicità senza censure
Ma le tante critiche negative sono per la pubblicità degli assorbenti Nuvenia. Uno spot – si potrebbe dire – “rivoluzionario”, con protagoniste donne fuori dai tipici canoni estetici, in cui viene mostrato un assorbente macchiato di sangue. Inoltre, nella versione integrale – in televisione vediamo solo 30 secondi – si susseguono numerosi richiami alle parti intime femminili. Conchiglie, origami, fiori, frutti, pochette che si aprono e si chiudono a ritmo di musica, alludendo all’intimità della donna.
“Non esiste giusto o sbagliato lì sotto. Sei nata così, amati per come sei” “Cos’è la vagina perfetta? Com’è fatta? concludono alcune ragazze in primo piano. Un spot colorato, ironico e metaforico con il chiaro intento di rompere tabù e pregiudizi: siamo tutte diverse e nessuna è perfetta “lì sotto”, perché la perfezione non esiste.
Ma le prime indignate solo le donne
Nonostante le buone intenzioni di Nuvenia, a tanti – forse troppi – lo spot non è piaciuto e i giudizi negativi sono stati numerosi. “Pubblicità vomitevole”, “Pessima, imbarazzante!” o “Ma che schifo”. Scorrendo i commenti su YouTube, la maggior parte delle critiche proviene proprio da donne le quali si sono definite schifate, umiliate e indignate dall’assenza di censura e dal linguaggio troppo esplicito. C’è chi ha preso le difese degli uomini poiché costretti a vedere “una cosa del genere” e chi, addirittura, si è appellata al Garante per l’Infanzia in quanto non tollerabile che anche i bambini la vedano.Tempestivo ma molto riflessivo l’intervento di Barbara Ruocco, Brand Manager di Nuvenia, la quale ha spiegato come l’intento del marchio sia quello di stimolare una riflessione sui troppi tabù che gravano sulla donna, in particolare sulla sua intimità. “Solo portando alla luce ciò che in genere viene celato è possibile dare vita ad un dialogo costruttivo verso il cambiamento”.
Spot Nuvenia contro secoli di falsi miti
Sembrerebbe che su tutto ciò che riguarda l’intimità della donna si possa ironizzare – spesso anche con appellativi volgari – ma che il far vedere sia sacrilego. Specialmente il sangue mestruale, raramente mostrato sullo schermo. E quando ciò accade, per lo più in contesto straniero, è comunque sempre qualcosa di spiacevole, imbarazzante e vergognoso per il personaggio femminile. Un tabù, dal tempo dei tempi. Per secoli superstizioni, miti e credenze hanno influenzato l’immaginario collettivo definendo le mestruazioni qualcosa di maligno tanto da rendere la donna impura e pericolosa.
Quando una donna avrà perdite di sangue per le mestruazioni, la sua impurità durerà sette giorni; e chiunque la toccherà sarà impuro fino a sera.” (Levitico 15, 19-31)
Credenze arrivate fino ai giorni nostri, con la trasmissione di generazione in generazione di comportamenti da assumere durante il ciclo mestruale. Il tutto per evitare di compromettete l’integrità di ciò con cui la donna entra in contatto, come i fiori, da non toccare per non farli appassire o il latte, perché non inacidisca.
In alcune culture poi, le ragazze non possono prendere parte a semplici attività e vengono costrette a dormire fuori, per paura che, a causa delle mestruazioni, possano influenzare negativamente gli altri abitanti della casa. Credenze infondate le quali, purtroppo, hanno anche portato ad un senso di vergogna nelle donne. Non è raro vedere ragazze imbarazzate nel posare sul rullo della cassa di un supermercato la confezione di assorbenti.
Non stupisce quindi che la rappresentazione del sangue mestruale sconvolga così tanto e non sia accettata da tanti… tante.
Al contrario delle scene di violenza con sangue sgorgante e budella sulle pareti all’ordine del giorno. Ecco dunque l’obiettivo dello spot Nuvenia: dare l’input per un cambiamento.
Una rappresentazione senza censure delle mestruazioni, potrebbe essere l’inizio di qualcosa di diverso, qualcosa che possa distruggere secoli e secoli di falsi miti e tabù su una semplice funzione fisiologica della donna: il ciclo mestruale.
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