“Hai messo un tettuccio allo scooter!? Ma chi sei? Il papa?!”. Lei è brillante come la Signora in giallo, intuitiva come nata da una notte insonne di Agatha Christie. Certamente una stravagante Agente CIA: Susan Cooper (Melissa McCarthy), abbandona la carriera di insegnante, per passare alla difesa dello Stato americano. E si ritrova a dover fare da spalla all’agente qualificato Bradley Fine (Jude Law). “Spy” stasera in tv, nessuno è più al sicuro con i servizi segreti.
Lavorava come una talpa, negli scantinati dell’Intelligence, limitandosi a suggerire via radio le mosse giuste al suo agente. La grande occasione però si presenta quando il suo collega viene scoperto e ucciso. Toccherà proprio a Susan, sconosciuta impiegata dell’agenzia, salvare il mondo alla sua maniera. Inviata prima a Parigi per spiare Sergio De Luca, l’intermediario dei gruppi terroristici, indagherà nel mondo di un commerciante di armi di contrabbando. Arrivando in Italia, dove incontra Aldo (Peter Serafinowicz), un informatore italiano che si mette a farle delle avance inappropriate, doppiato simpaticamente da Pino Insegno . Aldo rivela a Susan che il suo vero nome è Albert, ed è un agente sotto copertura della MI6, e la invita a cena a Londra per farsi perdonare. Lei accetta. Ma una mattina Susan si risveglia, circondata da bottiglie di champagne vuote, rendendosi conto di aver dormito con Ford (Jason Statham).
Spy, thriller, giallo e comico
Una parodia di 007, citanto liberamente James Bond nei titoli di testa, per creare l’atmosfera giusta. Lei è ironicamente goffa, dal fisico non prestante. Melissa McCarthy ha affermato che il film fisicamente il più faticoso che abbia mai fatto. Ma si catapulta sulle auto, non si ferma davanti l’apocalisse, e usa l’ingenuità solo per copertura. Anche se non sono mancati infortuni, tagli e lividi sul set. La salvietta per pulire le mani ad inizio pasto nell’esotico ristorante, la mangia perché scambiata per una portata. La critica ha lodato le interpretazioni di Melissa McCarthy e Rose Byrne nel ruolo di Rayna Boyanov, evidenziando però che la vera sorpresa del film è stata rappresentata da Jason Statham, perfettamente a suo agio nel ruolo di Rick Ford: l’esuberante, volgare, esaltato collega, che rappresenta la riuscita parodia dei personaggi duri ed inarrestabili che hanno reso famoso Statham. Dirà: “Ho ingoiato tanti di quei microchip, che quando li ho cacati, ho assemblato un computer”. Non sempre riescono perle.
Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema. Seguici