Dopo il via libera accordato lo scorso maggio in merito alla futura presenza delle seconde squadre dei club, la FIGC ha reso noto quali saranno le formazioni che parteciperanno alla prossima stagione di Serie C. Tra le altre, ammessa anche la Juventus B.
IL SISTEMA.
Novità in arrivo per il settore giovanile del calcio nostrano. A partire dal campionato 2018/19, la Serie C è pronta ad accogliere le squadre B dei club italiani di Serie A. Lo rende noto la Federazione Italiana Giuoco Calcio che, attraverso un comunicato ufficiale, ha diramato la lista delle formazioni ammesse per il prossimo campionato di terza serie. Escluse Como e Prato per mancanza di requisiti, figura invece la seconda squadra della Juventus.
REQUISITI ED AMMISSIONI.
Come riporta Sky Sport, la FIGC ha verificato accuratamente le situazioni delle compagini che avevano richiesto di partecipare e, dalle parole della nota ufficiale, emerge che:
“Il Prato e il Como non sono stati ammessi al Campionato di Serie C 2018/2019. Il Commissario straordinario Roberto Fabbricini, esaminata la domanda presentata dai due club e considerato che, alla luce delle verifiche effettuate, le società sopra indicate non hanno soddisfatto tutti i requisiti prescritti, ha respinto entrambe le richieste. Sono state invece ammesse la Cavese, l’Imolese e la seconda squadra della Juventus”.
Roberto Fabbricini, 73 anni, commissario FIGC (foto dal web).JUVE B.
L’entusiasmo in casa bianconera non ha tardato a farsi sentire, con lo staff dei campioni d’Italia che ha voluto formalizzare quanto accaduto attraverso un comunicato sul proprio sito: “la Juventus U23, già in allenamento presso il JTC della Continassa, scenderà in campo il 25 agosto alla prima giornata della nuova stagione”.
IL REGOLAMENTO.
In attesa di vedere quali cambiamenti apporterà la svolta calcistica delle seconde squadre, resta da compiere un passo indietro per comprendere meglio come è organizzata una formazione B e cosa prevede il regolamento a proposito; una squadra B è composta da un gruppo di giocatori che sono tesserati presso un club maggiore in cui, però, non trovano lo spazio necessario.
I PARAMETRI.
Secondo la nota ufficiale, “i calciatori che potranno essere impiegati saranno 23, di cui 19 nati dal 1° gennaio 1996. Almeno 16 giocatori inseriti nella lista di gara dovranno essere stati tesserati in una società di calcio affiliata alla FIGC per almeno sette stagioni sportive. Nell’ipotesi in cui un calciatore raggiungesse 5 presenze nel campionato disputato dalla prima squadra non potrà essere utilizzato nel campionato relativo alla seconda squadra”.
Il logo della FIGC (foto dal web).PROMOZIONI E RETROCESSIONI.
La partecipazione al campionato di Serie C sarà possibile se, contando i tre gironi, il numero totale dei 60 club non verrà raggiunto. L’ammissione sarà effettuata tramite bando e “in caso di uno o più posti vacanti nei gironi, l’ordine d’ammissione sarà il seguente: squadra B, club retrocesso dalla Serie C, club partecipante alla Serie D”. Come accade a livello internazionale, la formazione B non potrà mai giocare nella prima divisione: il limite massimo è la Serie B e non è prevista alcuna retrocessione in Serie D, mentre può essere richiesta l’iscrizione alla Serie C successiva. Infine, circa la Coppa Italia, una team B potrà giocare esclusivamente l’edizione relativa alla terza divisione.
UNA SVOLTA ‘GIOVANE’.
Per i novelli calciatori italiani si prospetta dunque una ribalta promettente quanto inattesa. Nel sistema di reclutamento delle seconde squadre, tutti i giocatori che hanno faticato ad ottenere una maglia da titolari presso il rispettivo club A potranno finalmente trovare continuità ed ottenere una visibilità ben consistente scalando le classifiche di terza e seconda divisione. Un’opportunità da non mancare anche per i selezionatori della nazionale italiana che dovranno ora avere uno sguardo più attento per osservare al meglio le giocate dei nuovi talenti.
Simone Di Ceglie