È l’8 settembre 1966 quando il capitano James T. Kirk e il vulcaniano Spock fanno il loro esordio sulla NBC. La serie ideata da Gene Roddenberry verrà poi conosciuta come La serie originale (The Original Series o anche TOS). Da lei nasce l’infinito universo di Star Trek che ancora oggi, dopo cinquantacinque anni, continua ad ispirare ed appassionare tutto il mondo. Da quel momento, gli attori William Shatner e Leonard Nimoy saranno conosciuti e ricordati per aver donato volto e corpo a due personaggi iconici per il genere fantascientifico.
Star Trek ha modificato il modo di fare e vedere la fantascienza, andandosi a posizionare come una delle colonne portanti di questo genere vasto e vario. Sicuramente, rispetto ad altre opere di genere come Star Wars e Dune, il filone a cui appartiene Star Trek risulta molto più “tecnico e scientifico”, denominato infatti hard science fiction. Se nelle altre due opere citate non è difficile riconoscere una struttura che rimanda vagamente al fantasy, Star Trek è basato su supposizioni, scoperte e teorie scientifiche e tecnologiche. Nel guardare i passati e presenti prodotti del franchise sorge spontanea una domanda: astronavi, viaggi interstellari e teletrasporto saranno mai realtà?
Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.
Star Trek: un viaggio che dura da 55 anni
La serie originale di Star Trek arriva in Italia solo nel 1979, dieci anni dopo la sua conclusione in America. Nel corso degli anni sono subentrate una moltitudine di altre opere di intrattenimento ispirate o collegate a lei. Una serie animata degli anni ’70, diversi film, libri, giochi da tavola, GDR e videogiochi. Ma forse più conosciute da tutti sono state le serie successive. The Next Generation, con Patrick Stewart nei panni del capitano Jean-Luc Picard, Deep Space Nine, Voyager con il primo capitano donna Kathryn Janeway (Kate Mulgrew), e nel 2005 Enterprise.
Nel 2009, grazie al primo film di una trilogia con Chris Pine come giovane capitano James T. Kirk, Zachary Quinto come Spock e Zoe Saldana nei panni di Nyota Uhura, torna l’interesse del pubblico nei confronti di Star Trek. Nel 2017 viene annunciata una nuova serie, Star Trek: Discovery, con Sonequa Martin-Green (The Walking Dead) che interpreta la sorella adottiva di Spock, e Doug Jones, Jason Isaacs e Michelle Yeoh. Nel 2020 Patrick Stewart torna a vestire i panni di Jean-Luc Picard per uno spin-off dedicato al suo personaggio. Sulla piattaforma Netflix sono disponibili tutte le serie fino a Discovery. Su Amazon Prime Video invece è disponibile Star Trek: Picard e la nuova serie di animazione Lower Decks.
Là dove nessun uomo è mai giunto prima
Prima del 1961 nessun essere umano aveva mai volato nello spazio. La prima attività extraveicolare è stata registrata nel 1965 durante la missione Voschod 2 da parte di Aleksej Archipovic Leonov. E finalmente nel 1969 con l’Apollo 11 e Neil Armostrong l’uomo “conquista” la Luna. Nel momento della messa in onda di quella prima puntata, quindi, il famoso allunaggio le cui immagini abbiamo tutti visto almeno una volta nella vita non era ancora avvenuto. È simbolico il fatto che William Shatner viaggerà realmente nello spazio a bordo del razzo Blue Origin New Shepard, prendendo parte ad una delle “missioni spaziali” organizzate per civili da Jeff Bezos. L’attore, ormai 90 anni di età, sarà l’uomo più anziano ad essere mai stato nello spazio, quando il suo James T. Kirk, cinquantacinque anni fa, viaggiava a bordo dell’Enteprise prima ancora del lancio dell’Apollo 11.
Cinquantacinque anni fa Star Trek immaginava ed ispirava il futuro
Negli anni sessanta in America erano ancora in corso le battaglie sociali per i diritti umani e la lotta al razzismo radicato nel popolo, e sul fronte estero era ancora in atto la Guerra Fredda. Ne La serie classica, seppur in modo leggero, è affrontato il tema della comprensione tra popoli di cultura diversi. Un equipaggio composto da americani, scozzesi, giapponesi, africani, russi e alieni sembra voler insegnare che le differenze, quando rispettate, possono arricchire e rafforzare un gruppo. Difficile poi dimenticare l’impatto culturale che ha avuto il personaggio di Nyota Uhura (Nichelle Nichols), primo personaggio di colore rappresentato con poteri di comando legato anche ad uno dei primi baci interraziali della storia della televisione, all’epoca motivo di scandalo e censurato dalla BBC.
Per omaggiare l’universo creato da Gene Roddenberry, negli anni ‘70 la NASA chiamò il suo primo Space Shuttle come l’astronave Enteprise. La serie ha anticipato molte nuove invenzioni tecnologiche, oggetti che oggi sono di uso quotidiano o sono in fase di sperimentazione. I comunicatori equivalgono ai nostri telefoni satellitari, palmari, tablet, assistenti vocali, realtà virtuali, traduttori universali, sono tutti esempi di come Star Trek abbia saputo immaginare il futuro e, forse, ispirare le persone a realizzarlo.
Non mi resta che chiudere augurandovi “lunga vita e prosperità”.
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Articolo a cura di Eleonora Chionni