La stazione spaziale cinese è tornata a casa. Il rientro è avvenuto stanotte, quando in Italia erano le 2:16. Ed è avvenuto sul Pacifico, senza nessuno dei danni previsti negli scorsi giorni. Tiangong 1 ha concluso così la sua storia. Dopo avere trascorso in orbita 2.375 giorni.
La stazione spaziale cinese Tiangong 1 è rientrata sulla Terra. O meglio, sull’acqua, visto che il rientro è avvenuto sull’oceano Pacifico. Lo rende noto il Joint Force Space Component Command (Jfscc) del Comando strategico degli Stati Uniti. Ed è una buona notizia. Almeno in parte. Perché vuol dire che la stazione spaziale cinese, per quanto ne sappiamo, non ha fatto danni.
Il rientro nell’atmosfera della Tiangong 1 è avvenuto alle 2:16 italiane sul Pacifico meridionale. Questo ci raccontano i dati, rilevati dalla rete di Sorveglianza spaziale che fa capo al Comando strategico Usa. Ma in allerta e in coordinamento tra loro c’erano altri Paesi, come l’Italia, accanto a Canada, Australia, Francia, Germania, Regno Unito, Giappone e Corea del Sud. Nazioni in cui, nei giorni scorsi, erano iniziate a circolare paure di impatti di scorie della prima stazione spaziale cinese, che ha concluso così la sua storia, dopo avere trascorso in orbita 2.375 giorni e 21 ore.
Ma la notizia, che fa tirare un sospiro di sollievo a quanti avevano evitato piani alti e di stare vicino alle finestre, ci ricorda anche la mole immensa di detriti spaziali che circolano intorno alla Terra, Ansa ci ricorda, infatti, che attorno al nostro pianeta “circola” tantissima spazzatura spaziale. E i numeri ricordano quelli della plastica in fondo al mare. 21 mila veicoli spaziali, di cui solo mille attivi. Oltre a tantissimi detriti (300 milioni quelli maggiori di 1 millimetro) e oggetti smarriti dagli astronauti.
La brutta notizia, dunque, è che anche nello spazio siamo degli inquinatori impareggiabili.
Federica Macchia