Il 5 Giugno 1946 nasceva a Viareggio Stefania Sandrelli, una grande protagonista del cinema italiano e internazionale. Arriva alla notorietà a soli diciotto anni. Con il suo viso dolce e una sensualità innata ha conquistato grandi registi. Esordisce al cinema con il film “Gioventù di notte” (1961) di Mario Sequi e lo stesso anno viene diretta anche da Luciano Selce nel film “Il federale” dove divide la scena con Ugo Tognazzi. La sua ultima apparizione cinematografica è stata in “Astolfo” la commedia romantica di Gianni Di Gregorio.

E’ stata protagonista di diversi film erotici negli anni ’80: “La chiave” di Tinto Brass; “Una donna allo specchio” di Paolo Quaregna. Ha conquistato il grande pubblico con film e serie tv di successo come “Il bello delle donne” (2001-2003); i Mucciniani “L’ultimo bacio” (2001) e “A casa tutti bene” (2018). Lo schermo cinematografico è stato per Stefania Sandrelli un grande specchio in cui si è fermata in diverse fasi della sua vita dalla prima giovinezza a oggi, in cui ha lasciato impresse tracce di una bellezza senza tempo.

Stefania Sandrelli: 5 ruoli indimenticabili

Stefania Sandrelli in una scena del film "Il conformista" (1970) di Bernardo Bertolucci
Stefania Sandrelli in una scena del film “Il conformista” (1970) di Bernardo Bertolucci

“Sedotta e abbandonata” (1964) di Pietro Germi. In questo capolavoro della commedia all’italiana anni ’60, Stefania Sandrelli è Agnese Ascalone, una giovane dall’onore intaccato in una Sicilia patriarcale e bigotta, resa in un bianco e nero incantevole e struggente. L’attrice giovanissima con la sua bellezza acerba nel suo sguardo contornato di trucco nero concentra malinconia e forza.

“Io la conoscevo bene” (1965) di Antonio Pietrangeli. Adriana Astarelli è una giovane piena di speranze che si trasferisce dalla provincia pistoiese a Roma. Corteggiata da diversi uomini che le prospettano una carriera nel mondo dello spettacolo, ama rifugiarsi nel suo piccolo appartamento affacciato sul Gazometro, dove può ascoltare i suoi dischi. Scritto dal regista insieme a Ettore Scola, il primo film da protagonista assoluta della Sandrelli è una parabola amara al femminile, dallo stile sperimentale per l’epoca.

I film della consacrazione

“Il conformista” (1970) di Bernardo Bertolucci. E’ tra le scena che hanno fatto la storia del cinema quella del ballo tra Giulia (Stefania Sandrelli) in un abito mozzafiato bianco e nero e Anna Quadri (Dominique Sanda). La prima è la moglie del fascista in crisi ideologica Marcello Clerici (Jean-Luois Trintignant). L’altra donna è la moglie di un professore dissidente, bersaglio della spia fascista. E’ il film di consacrazione della Sandrelli, un affresco elegantemente orchestrato dal romanzo di Alberto Moravia.

“Mignon è partita” (1988) di Francesca Archibugi. E’ con il film d’esordio della regista romana che Stefania Sandrelli vince il suo primo David di Donatello. Interpreta Laura Forbicioni, zia esuberante della tredicenne parigina Mignon, arrivata nella capitale, dopo l’arresto del padre.

“La prima cosa bella” (2010) di Paolo Virzì. Nel commovente film del regista livornese, Stefania Sandrelli è Anna Michelucci, la mamma imprevedibile e romantica di Valerio Mastandrea e Claudia Pandolfi. Una donna tenace che non si è lasciata piegare dalla violenza maschile. Condivide il ruolo con Micaela Ramazzotti che interpreta la Michelucci da giovane, sarà Stefania Sandrelli a chiudere invece il film con il suo sorriso vitale.

Seguici su Google News

Eleonora Ceccarelli