Stefano Accorsi | Dal Maxibon a 1994

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Di Redazione Metropolitan

Compie oggi gli anni Stefano Accorsi, attore italiano tra i più amati anche all’estero. Fresco di nomina come direttore artistico del Teatro della Toscana, lo abbiamo da poco visto al cinema nell’ultimo film di Ferzan Ozpetek La dea Fortuna, accanto a Edoardo Leo, ma anche in TV nella trilogia 1992/1993/1994. Un attore a tutto tondo, che passa dal teatro al cinema alla TV: vediamo cosa ha combinato in questi anni!

“Du gust is megl che uan”: Pupi Avati e Ligabue

Chi non si ricorda della pubblicità del Maxibon degli anni ’90? La battuta “Du gust is megl che uan” è il tormentone di parecchie estati e a pronunciarla niente di meno che un giovane Stefano Accorsi! Bolognese doc, lo avevamo visto qualche anno prima in Fratelli e Sorelle di Pupi Avati mentre nel 1995 è protagonista del videoclip Una canzone d’amore degli 883.

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Dopo aver interpretato Alex in Jack Frusciante è uscito dal gruppo, film cult adolescenziale tratto dall’omonimo libro di Enrico Brizzi, il successo vero e proprio arriva nel 1998. Questo è infatti l’anno di Radiofreccia che vede il debutto del rocker emiliano Luciano Ligabue alla regia. Un paesino di periferia, un gruppo di amici, la noia, la disperazione, la droga, la musica, la vita reale. C’è tutta l’Italia degli anni ’80-’90 in Radiofreccia, che vince tre David di Donatello e due Nastri d’Argento.

Stefano Accorsi è Ivan Benassi e la sua interpretazione gli vale un David come miglior attore protagonista nonché la consacrazione a livello nazionale.

Radiofreccia, Luciano Ligabue. Fonte: web

Gli anni 2000 e l’affermazione

“Con un salto siamo nel 2000” cantava Lucio Dalla e Stefano Accorsi può dirsi uno dei protagonisti cinematografici del nuovo millennio. Lavora con registi del calibro di Gabriele Muccino, Ferzan Ozpetek, Nanni Moretti, Michele Placido e Carlo Mazzacurati. I suoi sono tutti film rimasti impressi nell’immaginario collettivo, le migliori uscite di quegli anni.

Il millennio si apre con il capolavoro di Ozpetek Le fate ignoranti, un film delicato, colorato, profondo. Accorsi è Michele, l’amante segreto di Massimo, marito defunto del personaggio interpretato da Margherita Buy, Antonia. Sarà lui a far scoprire la verità alla donna, la vera vita dell’uomo che aveva accanto e di cui ignorava l’esistenza. Antonia entra pian piano in confidenza con Michele, conosce la comunità variopinta di cui fa parte e tra i due si instaura un’amicizia ambigua. Attraverso lo svelamento delle menzogne di Massimo, i due si uniscono sempre di più fino a confondersi.

Stefano Accorsi © web
Margherita Buy e Stefano Accorsi in una scena del film. Fonte: web

Le fate ignoranti segna un punto fondamentale nella carriera di Stefano Accorsi, così come faranno L’ultimo bacio di Gabriele Muccino e Santa Maradona di Marco Ponti, entrambi di nuovo del 2001. Nel primo Accorsi è l’emblema della crisi dei trentanni: alla certezza della vita di coppia sopraggiunge improvvisamente una scintilla che mette in crisi tutto. Forse uno dei migliori litigi cinematografici è quello tra Accorsi e Giovanna Mezzogiorno, nel film.

In Santa Maradona, invece, è la controparte perfettamente bilanciata del pigro Libero De Rienzo. Un film che negli anni è diventato una chicca per appassionati, scritto egregiamente riesce a dipingere la crisi esistenziale, l’incertezza e la mancanza di un lavoro stabile propri della generazione del nuovo millennio.

Dal cinema alla fiction di successo

Dopo aver interpretato il commissario Scialoja in Romanzo Criminale di Michele Placido (2005) e aver ritrovato Ozpetek in Saturno contro (2007), è nel sequel dell’Ultimo bacio, Baciami ancora e in La vita facile, insieme al collega Pierfrancesco Favino. In questi anni alterna cinema e teatro, lavorando molto anche in Francia insieme alla sua compagna di allora Laetitia Casta.

Approda però anche in TV, prima nei panni del magistrato Esposito in Il clan dei camorristi, successivamente nel 2015 in quelli dell’ambiguo Leonardo Notte in 1992. La serie – poi confermata per altre due stagioni – è nata da un’idea proprio di Stefano Accorsi ed è stata trasmessa da Sky Atlantic. In questa trilogia, attraverso i punti di vista di sei personaggi viene raccontato, in chiave romanzata, il complesso scenario politico italiano degli anni Novanta. Tangentopoli, l’inchiesta Mani Pulite, la fine della Prima Repubblica e la scesa in campo di Silvio Berlusconi.

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Stefano Accorsi è Leonardo Notte nella trilogia 1992/1993/1994. Fonte: web

Leonardo Notte è sicuramente il personaggio più interessante della serie, impenetrabile, ambiguo, doppiogiochista ma profondamente determinato a raggiungere i suoi obiettivi. Incarna perfettamente lo spirito arrivista di quell’epoca e della politica in generale. Non è un caso che la serie ha avuto un grandissimo successo, arrivando a essere considerata una delle migliori produzioni italiane.

E ora?

Ora bisogna attendere il 3 aprile, la serata di premiazione dei David di Donatello per cui Stefano Accorsi è nominato come miglior attore non protagonista per Il campione, di Leonardo Agostini.

Oppure seguirlo a teatro come direttore artistico del Teatro della Toscana. E se proprio non possiamo stargli lontano, possiamo sempre tornare al cinema a vedere e rivedere lo splendido ultimo film di Ferzan Ozpetek, La dea Fortuna.

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