Stefano Gentile spegne quest’oggi 31 candeline. Un altro compleanno vissuto con addosso la maglia della Dinamo Sassari, dove figura tra gli indiscussi leader nel roster di Pozzecco. E’ in Sardegna infatti che, il primo dei due figli d’arte, ha raggiunto la maturità cestistica. Un livello di esperienza accumulatasi sudandosela anche nelle Minors. Se in Italia ti chiami Gentile e giochi a pallacanestro, le aspettative possono rivelarsi degli ostacoli. Non è facile convivere con un passato così glorioso del proprio “vecchio”, e con le inevitabili malelingue. Servono spalle forti. Stefano quelle se l’è costruite col tempo. La gavetta a un certo livello ti aiuta e, partendo da ciò, ha saputo trovare la sua dimensione e soprattutto un’identità definita.
Stefano Gentile, born in the game
Quando Stefano Gentile nasce, il basket è già un affare di famiglia. Il papà, Nando Gentile, è un giovane di bellissime speranze di Caserta. A soli 16 anni esordisce nella squadra della sua città e ci mette poco tempo ad attirare le attenzione del basket italiano. Nel 1989 Franco Marcelletti ha già preso posto sulla sua panchina, da dove guida un roster promettente e tanto casertano. Due anni dopo i suoi ragazzi avrebbero conquistato lo storico Scudetto sulla Milano di Mike D’Antoni. Un risultato storico che affibierà per sempre i Gentile alla città di Caserta. Un cognome che ha dato tanto anche al basket femminile. Imma, sorella di Nando, ha militato a Napoli negli anni ‘2000.
I primi passi sul parquet di Stefano non avranno luogo in Italia. Inizia in Grecia, ad Atene, dove il padre gioca dopo aver indossato le maglie di Trieste e Olimpia. Darà tanto al Pana. Una EuroLega e 3 campionati greci, di cui uno storico conquistato al Pireo. Nella fase preadolescenziale Stefano ritorna nella terra natia a Maddaloni per poi approdare alla JuveCaserta. Rimane fino all’età di 17 anni, studiando il play Sean Colson, per poi approdare a Imola. Dopo una stagione in Emilia-Romagna si aggiunge al roster dell’Olimpia Milano per la stagione 2007-2008, esordendo in Serie A contro Napoli. A fine anno si lega a Ostuni in B1, transitando poi da Trento, Casale facendo poi ritorno a Caserta. Nel 2013 firma un biennale con Cantù, e al termine del rapporto con i brianzoli passa a Reggio Emilia.
Stefano Gentile: legame forte con Sassari
Alla Grissin Bon conquista il suo primo titolo nel 2015, vicendo una Supercoppa Italiana in finale contro la Milano del fratello Alessandro. I due condivideranno nella stagione 2017-2018 l’esperienza alla Virtus Bologna. Dopo un anno e mezzo con le V Nere si aggrega alla Dinamo Sassari di Vincenzo Esposito, “gemello” del padre nello Scudetto casertano. L’esperienza in Sardegna del coach, ora alla guida di Brescia, durerà qualche mese e si concluderà con la sostituzione in favore di Gianmarco Pozzecco. L’incontro con l’ex allenatore di Capo d’Orlando si verificherà fortunato per Stefano Gentile, che diventa in poco tempo uno dei leaders tecnici del Banco.
La prima stagione a Sassari si conclude con la dolorosa sconfitta in Gara 7 nella finale Scudetto con Venezia. Si rivela invece vincente la campagna in Fiba Europe Cup, dove la Dinamo si laurea campione. In quella stagione mette a referto anche il suo record personale di punti nella Gara 1 della semifinale Scudetto al Forum con Milano. A settembre aggiunge al suo palmares un’altra Supercoppa Italiana vendicandosi su Venezia. Chiuderà il 2019-2020 con una media di 7.5 punti, 1.9 rimbalzi e 1.6 assist. Rimarrà ancora per tanto tempo in Sardegna, dopo aver siglato un rinnovo di contratto fino al 2023.
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