Steph Curry stratosferico, Warriors impressionanti: un’altra vittoria contro i Clippers

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

I warriors passano a LA vincendo 105-90 con 33 punti di Steph Curry, che fa la differenza nell’ultimo quarto

Steph Curry in versione mvp

Una delle partite più belle di questa prima parte di stagione NBA 2021-22. I Warriors non deludono nemmeno fuori casa allo Staples Center, e ne escono con una vittoria 105-90 che testimonia quanto uno Steph Curry in versione mvp (33 punti) non sia l’unica ragione per cui Golden State ha il miglior record di vittorie Nba. La squadra allenata da Steve Kerr è completa, la miglior difesa (orchestrata alla perfezione da Draymond Green) ma in cui brilla sempre di più anche il canadese Andrew Wiggins. Inoltre davanti ha uno degli attacchi più produttivi.

I Clippers sono tra le squadre più attrezzate della western conference , non a caso sono la seconda difesa più efficiente della Nba. In attacco Paul George è stato lasciato troppo solo e non è riuscito a fare la differenza.

I MIGLIORI

Golden State (18 vinte-2 perse fin qui) vince perché mostra tutto il suo campionario. Gioca la partita che i Clippers vorrebbero nel primo tempo, una battaglia basata sulle difese. Poi nella ripresa tira fuori tutto il suo potenziale offensivo. Di Curry, prima di tutto. Steph chiude i conti nell’ultimo quarto in modo fenomenale, una scarica di irresistibili triple dopo una litigata con gli arbitri per un fallo subito.

Non è solo la sua onnipotenza offensiva a renderlo il migliore di questa prima parte di stagione: le 6 palle recuperate (una meno del suo record in carriera) testimoniano quanto Curry sia cresciuto in difesa.

Oltre a Steph ottimo Wiggins, straordinario in difesa su George, ancora molto bene Otto Porter Jr dalla panchina, Jordan Poole ha funzionato solo nel terzo quarto, ma i suoi 15 punti sono stati preziosissimi.

Golden State vince così la 7ª partita di fila e si prepara alla sfida di martedì in casa dei Phoenix suns, che hanno una serie aperta di 16 successi.

Paul George lasciato troppo solo

I Clippers (11-9) hanno perso perché George in attacco è rimasto troppo solo. Limitato da Wiggins quando alla squadra di Ty Lue serviva invece che fosse fenomenale. È mancato Reggie Jackson, rimasto clamorosamente a secco nonostante viaggi a 18 punti di media a gara, si è visto solo nel primo tempo Marcus Morris, complice il ritorno in campo dopo un lungo stop.

Qualche sprazzo da Eric Bledsoe (13 punti e 10 rimbalzi), ma nel complesso decisamente troppo poco per un attacco che non è andato oltre il 40% dal campo, percentuale ritoccata all’insù negli ultimi minuti di garbage time. I Clippers hanno la difesa a cui aggrapparsi, ma contro Golden State hanno avuto la conferma che senza Kawhi Leonard non hanno abbastanza per essere all’altezza del meglio dell’Nba

Segui Metropolitan Magazine su Facebook