Se scorre il sangue è il titolo dell’ultimo libro dello scrittore horror più famoso, prolifico, cinematografico e letto del mondo Stephen King. Ed è anche il titolo di uno dei quattro racconti che questo contiene. Del racconto più lungo in realtà che ha come protagonista un personaggio caro allo scrittore quanto al lettore.
La detective Holly Gibney infatti l’avevamo già conosciuta e vista in azione in M Mercedes prima e in Outsaider per l’ultima volta. La ritroviamo qui con tutto il suo gravoso passato alle prese con un vampiro emotivo che si nutre del dolore della gente.
Se scorre il sangue si vende. E questo perché le storie che interessano di più la gente sono quelle che finiscono male .Omicidi. Esplosioni. Terremoti. Tsunami.
Ci sono tantissime cose delle quali non sono certo. La realtà stessa tanto per cominciare.
Ma King si spinge sempre oltre andando ad esplorare la psicologia e le paure che nascono dal quotidiano, quel quotidiano dove tutti sembriamo vivere a metà fra questo e un altro mondo. Al punto tale che spesso i due mondi si confondono, entrano in collisione. In tutti e quattro i racconti il tema portante è quello della responsabilità che nasce dalle proprie scelte. L’attesa che ne deriva. La solitudine emotiva in cui tutti viviamo. Il dolore. Il destino.
Stephen King, Schopenhauer, Evtusenko
Riprende qui Schopenaur facendo sua la tematica de il mondo come volontà e rappresentazione : ci sono miliardi di esseri umani sulla terra e ognuno di loro ha un mondo dentro. Il pianeta come è stato concepito nella sua mente. Quando un uomo o una donna muoiono va in rovina un mondo intero, il mondo che quella persona conosceva e nel quale credeva.
E in queste ultime righe dolorose per chiunque abbia perso una persona amata, ci sembra di leggere una poesia di Aleksandrovic Evtusenko; forse la più famosa che in maniera troppo evidente è rimasta nella mente di king.
Gli altri racconti
Ed è cosi che ne Il telefono del Signore Harrigan assistiamo allo strano rapporto che si instaura tra un ragazzino e un vecchio magnate della finanza. Rapporto che continuerà anche dopo la morte di quest’ultimo quando attraverso un iPhone ancora quasi rudimentale donatogli dal bambino, continuerà a mettersi in contatto con lui. Uccidendo per lui.
Nel La vita di Cuck, il secondo dei racconti, affronta il tema dell’attesa che tutto si compia. Attesa della morte attraverso la celebrazione della vita, dei sogni, del lasciarsi andare a ciò che si sarebbe voluti essere. Infine in Ratto che chiude un libro che ci sembra scritto più per esigenze editoriali che per ispirazione o necessità creativa, conosciamo un nuovo Faust. Uno scrittore con la paura del blocco, con la paura delle parole, con la paura dell’oblio, che pur di scrivere un romanzo di successo suggella un patto con il diavolo. Patto che non può che risultare terribile.
Il cervello umano è per sua natura finito.
C’è in quello scrittore, ci chiediamo, lo stesso King che un tempo inarrestabile nella scrittura attraversa adesso la paura di essere ormai esaurito, finito?
Cristina Di Maggio
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