Fine della cessione del credito e dello sconto in fattura, Meloni ufficializza la stretta su superbonus, ecobonus, sismabonus e tutte le altre agevolazioni edilizie. A rischio migliaia di imprese e famiglie.
Non solo superbonus, quali sono i lavori a rischio?
É ufficiale la stretta sui bonus edilizi data dal governo di Giorgia Meloni. Chi d’ora in poi dovrà fare dei lavori di ristrutturazione non può più chiedere lo sconto in fattura o la cessione del credito. La misura non si applica per i lavori già iniziati.
Il blocco non riguarda solo il superbonus ma molti lavori in ambito edile, tra questi il bonus ristrutturazione che permetteva una detrazione del 50% sui lavori di restauro, il sismabonus che agevolava fiscalmente chi metteva in sicurezza gli edifici e l’ecobonus che avrebbe fatto risparmiare fino al 50% per i lavori di efficienza energetica.
Alla lista si aggiungono anche i bonus mobili, il bonus verde e il superecobunus. Possono ancora essere aggiunte le spese di ristrutturazione nel modello 730 per la detrazione fiscale.
Le conseguenze per il settore edilizio
Sembra dunque imminente lo stop a molti cantieri, parte così la denuncia dei lavoratori nel settore. Secondo Confimi edilizia, il blocco deciso dal governo con l’intento di salvaguardare i conti pubblici, potrebbe mettere a repentaglio il futuro di circa 20 mila aziende italiane e 100 mila posti di lavoro.
Anche il segretario della Cisl, Enzo Pelle, lancia l’allarme:
Il blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura sui bonus edilizi, compreso il Superbonus, mette a rischio decine di migliaia di aziende e oltre 100mila posti di lavoro.
Le prime avvisaglie c’erano già state, perché molti lavoratori lamentavano il ritardo dello stipendio a causa della sempre meno disponibilità liquida delle imprese. Ora con questa scelta il Governo rischia di innescare una vera bomba sociale
La decisione del governo sembra dunque creare delle conseguenze serie sul fronte della sopravvivenza di molte imprese italiane.
Simona Alba
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