Sono finora 48 i corpi di migranti recuperati dal naufragio nell’Egeo, dalla guardia costiera tunisina, 68 i superstiti. Sul barcone c’erano 180 persone.

Un bilancio tragico quello dei due naufragi avvenuti uno nell‘Egeo, l’altro al largo della Tunisia, dove sono 48 i corpi senza vita recuperati finora al largo delle isole tunisine di Kerkennah; ma nelle prossime ore il bilancio potrebbe farsi molto più pesante. Infatti i soccorritori hanno tratto in salvo soltanto 68 persone di cui 61 tunisini e sei di altra nazionalità, due marocchini, un libico e cinque di altri paesi africani, mentre si teme che molti altri migranti siano annegati.

photo credits: Il Giornale

I dati sono forniti dal Ministero degli Interni di Tunisi nel suo ultimo comunicato sulla tragedia per la quale la procura di Sfax ha aperto un’inchiesta.

Le autorità tunisine hanno spiegato che il naufragio è avvenuto a 5 miglia nautiche dalle isole Kerkennah e a 16 miglia nautiche dalla città di Sfax.

Secondo i dati delle Nazioni Unite sono almeno 660 i migranti che hanno perso la vita quest’ anno cercando di attraversare il Mar Mediterraneo. Molti tunisini cercano di attraversare le coste mediterranee ed entrare senza autorizzazione in Europa e le partenze hanno avuto un picco nello scorso Settembre; secondo alcune ong tutto ciò sarebbe conseguenza della forte disoccupazione soprattutto giovanile.

Intanto all’ospedale Habib Bourguiba di Sfax sono già iniziate le operazioni di identificazione dei cadaveri di questa immane tragedia nel Mediterraneo.

Mentre sono nove i migranti, tra cui sei bambini, morti dopo che il motoscafo sul quale viaggiavano è affondato al largo delle coste turche nell‘Egeo orientale: lo riferisce l’agenzia di stato turca Anadolu.

Secondo la ricostruzione dei fatti il motoscafo ha avuto un’avaria nel distretto di Demre nel golfo di Antalya. Cinque persone sono state tratte in salvo ed una è tuttora dispersa.  Le vittime di questa ennesima tragedia sono due uomini, una donna e sei bambini.

Francesca Ricciuti