Dopo i servizi compiuti da Striscia la Notizia, la procura di Milano decide che le ladre della Metropolitana andranno in carcere anche se incinte.

Striscia la Notizia, la procura di Milano decide sulle ladre della metropolitana

Missione compiuta. A distanza di mesi dalla partenza della campagna antiborseggio di Striscia la notizia, la Procura di Milano ha finalmente operato una sostanziale modifica alle disposizioni per le forze dell’ordine; ora le ladre pizzicate a rubare in metro e per strade cittadine potranno finire “in carcere anche se incinte”.

Tirano un sospiro di sollievo le vittime, tantissime, che ci hanno sommerso di segnalazioni in questi mesi; studenti, pendolari, turisti, molto spesso anziani, per i quali subire questo tipo di furto era particolarmente mortificante.

In precedenza, come ampiamente documentato dai servizi di Valerio Staffelli e della sua squadra di ragazze “deterrente” (che con cartelli avvisano i cittadini della presenza delle borseggiatrici), la stessa Procura aveva diramato due circolari; prevedevano la sospensione dell’esecuzione di condanne definitive per donne incinte o madri di bambini con meno di un anno. Non lasciando al magistrato, come avviene in altre città, la decisione finale. Tradotto: poco dopo essere state fermate, le borseggiatrici a Milano erano già libere di tornare a rubare.

Un grande successo per il tg satirico di Antonio Ricci e – ci si augura – per tutti i milanesi e i turisti che visitano il capoluogo lombardo. Con la speranza che, in assenza dell’attenuante “gravidanza”, ci saranno anche meno donne sfruttate e costrette ad andare a rubare.