Lo scorso anno è andata molto bene, ma nel prossimo Danilo Petrucci proverà a rincorrere quella vittoria in Superbike che rincorre da diverso tempo. Al ternano basterebbe vincere una sola gara per diventare il centauro in grado di trionfare in tutti gli appuntamenti delle categorie che fin qui hanno ospitato le prestazioni sportive di Petrux. L’esperto corridore è fortemente concentrato verso il Mondiale 2024 di SBK, ma strizza già l’occhio alla 8 ore di Suzuka: qualora Ducati fosse intenzionata, lui è pronto per raccogliere l’ennesima sfida della sua carriera.

Le dichiarazioni di Danilo Petrucci di Barni Racing Team

(Credit foto – pagina Facebook del centauro ternano)

Ormai le vacanze invernali sono finite e ci tocca ripartire – scherza Danilo Petrucci di Barni Spark Racing in un’intervista rilasciata ai colleghi di GPOne.com -. Siamo sempre qua, pronti ad affrontare con fiducia il nuovo anno. Ormai trascorro le mie giornate facendo palestra, ginnastica e mi sono iscritto pure a pilates! La sera vado a letto presto e mangio tanta verdura. Sto facendo una vita verso il sacerdozio. Un anno fa ero preoccupato e nervoso, perché la SBK era una cosa completamente nuova, ora invece sono sereno e consapevole della sfida che mi aspetta. sono convinto che il prossimo anno il livello della SBK si alzerà, perché BMW lavorerà molto per consentire a Toprak Razgatlioglu di essere veloce mentre Jonathan Rea ha fatto una scelta da campione scegliendo Yamaha. Penso che il salto sulla R1 confermi quanto sia grande la sua motivazione. Sogno di vincere una gara in SBK e cercare di essere con costanza in top 5. Non ho la palla di cristallo, ma non penso che questo sarà il mio ultimo anno in Superbike, perché questo mondo mi piace e l’ambiente è molto rilassante e familiare. Arrivo nel tema Aruba Ducati se Bautista smettesse? Non sarebbe male e non nego che sarebbe il mio sogno. Vediamo però, noi dobbiamo cercare di fare un passo alla volta ripartendo dalle sensazioni con cui abbiamo finito l’anno scorso. 8 ore di Suzuka con Borgo Panigale? La 8 Ore è una sfida affascinante e mi piacerebbe davvero correrla. Se Ducati fosse interessata io sono qua. Penso che Suzuka sia una sfida tostissima e bisogna trovare dei piloti più o meno simili per affrontare una gara del genere. Inoltre la Honda è fortissima e preparata. Io però sono dell’idea che se a Borgo Panigale lavorano come sanno fare si può vincere in Giappone a casa loro. La Dakar? In questi giorni la seguo e avverto un po’ di malinconia. Ci vorrei tornare e so ch ci tornerò con l’obiettivo di prepararla al meglio e non in sette uscite come abbiamo fatto l’altra volta con KTM. Volendo, potevo farla con Fantic già quest’anno, ma ho preferito restare in Superbike. Vedremo in futuro, mi piacerebbe essere il primo pilota a portare la Ducati nel deserto“.

(Credit foto – pagina Facebook del centauro ternano)

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