È il 9 marzo 2021 quando Dorna annuncia sui canali ufficiali del mondiale Superbike che un round nel circuito di Navarra si aggiungerà al calendario. La novità ha provocato un vero e proprio terremoto tra gli appassionati, innescando un generale malcontento. La delusione maggiore è in chi, con fondato ottimismo, sperava nell’ingresso del Mugello nella rosa dei circuiti scelti dal promoter dei più importanti campionati motociclistici. La data fissata per il debutto del nuovo circuito coincide con il weekend 20-22 agosto, ma osservando il calendario emerge una stranezza. Su 12 gare confermate, ben 4 si svolgeranno in Spagna: non è mai successo in Superbike, come si è arrivati a questa situazione? Facciamo chiarezza.
Nel 2012 il passaggio di consegne Infront-Dorna e la tappa singola Superbike in Spagna
La rivoluzione gestionale della Superbike è rappresentata dal cambio di proprietà di fine 2012 tra la Infront dei Flammini e la Dorna detentrice dei diritti del Motomondiale. Questo passaggio ha riunito sotto la stessa ala protettrice due campionati che, per oltre due decenni, si sono trovati in condizioni di rivalità. Le due fazioni hanno spesso adottato circuiti peculiari, come Monza e Magny Cours per la Superbike e Jerez e Mugello per la MotoGP. Nel 2012, su 14 gare in calendario, il circus delle derivate prevede un’unica tappa in Spagna nel controverso e moderno impianto di Alcañiz.
Come tanti circuiti del XXI secolo, anche quello di Alcañiz è figlio della matita di Hermann Tilke. Subentrando al tracciato di Valencia nel 2011, Motorland Aragón convince i piloti per la guida molto veloce e le variazioni altimetriche importanti. Si rivela essere anche uno dei più probanti per i motori: il rettilineo è di ben 1.326 metri. Pur collocato nel nordest del Paese, facilmente raggiungibile dalla macchina logistica della Superbike e dai tifosi europei, l’autodromo nuova sede del Round di Spagna è lontano dal mare e manca di rilevanti attrazioni turistiche nelle vicinanze.
Il debutto di Jerez in calendario nel 2013
Con la gestione Dorna del mondiale, cadono alcuni tabù della Superbike e si aprono nuove prospettive in termini di disponibilità di tracciati. Il nuovo promoter conosce i vantaggi dell’accentramento delle trasferte nel continente europeo e specialmente in Spagna ai fini del contenimento dei costi per le squadre. Già dal 2013 viene introdotta una nuova tappa spagnola, nel circuito di Jerez. Si tratta di un’innovazione drastica per il mondiale delle derivate, ma molto apprezzata.
Jerez, situata nel cuore dell’Andalusia, è una delle piste preferite dai piloti ed è eccezionale sotto il punto di vista dell’offerta turistica e alberghiera. Oltre alle paradisiache spiagge di Cadice, nelle vicinanze non manca un aeroporto: per gli appassionati è un’ottima possibilità. Inizialmente la competizione si svolge in ottobre, ma negli anni successivi il periodo si rivela molto variabile. La Spagna diventa la nazione che ospita il maggior numero di round Superbike insieme all’Italia. Dorna desidera aumentare l’attrattiva della Superbike per i connazionali, storicamente più interessati ai prototipi.
In piena epoca Covid viene introdotto il circuito di Barcellona
Nell’ottobre 2019 Dorna e le autorità dello sport della Catalogna annunciano che, in vista della stagione 2020, il Circuit de Barcelona sarebbe entrato a far parte del mondiale Superbike. All’evento di presentazione non mancano gli idoli locali appartenenti all’universo delle derivate di serie, come i campioni Carlos Checa e Ana Carrasco. Il circuito di Montmelò è da sempre una delle roccaforti della MotoGP. La sua condivisione con la Superbike indica un ulteriore punto di contatto tra i due campionati.
Nel pieno della stagnazione economica del mondiale Superbike cresce la difficoltà da parte dei team a trovare sponsor e disponibilità economica per le trasferte extraeuropee. La scelta di Dorna di assegnare un round a quello che si può considerare suo circuito di casa appare indiscutibile. Aragon e Jerez sono confermati, e nel caso di Barcellona si tratta di una meta desiderabile per tifosi ed addetti ai lavori: piace a tutti. Nel frattempo imperversa il Covid, che costringe Dorna ad un primo round di Catalogna a porte chiuse.
Nel 2021 arriva Navarra, il quarto round Superbike in Spagna
L’impatto del Coronavirus è stato devastante sui campionati motoristici, basati per definizione sul pellegrinaggio globale. Sia per la MotoGP che per la Superbike, Dorna è stata costretta a ridimensionare le trasferte e a delineare calendari perlopiù europei. Quello delle derivate, a differenza del passato, non ha avuto inizio in Australia a febbraio, ma vedrà il via ad Aragon a maggio. L’ultima novità è però l’esordio del circuito di Navarra, impianto nel nord della Spagna mai utilizzato in competizioni motociclistiche internazionali.
Con 3933 metri di lunghezza, il nuovo tracciato risulta essere il più corto del calendario. Dorna comunque garantisce standard qualitativi in linea con il campionato. Si tratta di un impianto moderno, inaugurato nel 2010, ma la sua introduzione desta perplessità. Considerando anche i due previsti round in Portogallo, metà del mondiale delle derivate si svolgerà nei confini della penisola iberica. In condizioni di emergenza sanitaria, stendere un calendario variegato di circuiti è opera estremamente difficile e non ci si può lamentare. Il dubbio legittimo è se Dorna invertirà la rotta nei prossimi anni, o se dovremo abituarci ad una Superbike fortemente radicata in Spagna.
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Corrado Andrea Bertoli