La piccola è stata accolta nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Gaslini di Genova

Tafida è arrivata in Italia: ieri sera l’aereo-ambulanza è atterrata all’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova.

La bambina ora si trova ricoverata all’Ospedale Pediatrico Gaslini in terapia intensiva.

Con lei, la mamma e un’equipe di specialisti dell’ospedale tra cui il primario del reparto di Rianimazione Andrea Moscatelli, un anestesista rianimatore e personale infermieristico.

Queste le parole del Direttore Generale dell’Ospedale, anche lui presente all’aeroporto per accogliere la piccola:

“Non sempre si può guarire, ma sempre si può e si deve prendersi cura dei nostri piccoli pazienti. Questo è quello che il Gaslini fa da oltre 80 anni, perché prendersi cura precede e moltiplica gli effetti delle cure”.

I genitori hanno richiesto la cittadinanza per motivi umanitari

L’avvocato Filippo Martini – segretario di Giuristi per la vita, l’associazione che nella battaglia legale avviata a Londra dalla famiglia ha mediato sulle questioni giuridiche italiane –

ha spiegato che i genitori di Tafida hanno

“presentato domanda per la cittadinanza un mese e mezzo fa al ministro dell’Interno, che era ancora Matteo Salvini. L’abbiamo ripresentata anche con il nuovo Governo, attendiamo risposta. La cittadinanza aiuterebbe i Raqeeb anche per i costi sanitari”.

Ora è il turno del governo italiano. Dopo la decisione della Corte di Londra toccherà ai nostri politici e decidere se Tafida avrà o meno la cittadinanza italiana.

Nel frattempo auguriamo alla bambina una pronta guarigione, in barba a tutta la burocrazia richiesta in questi casi.

Metropolitan Magazine Italia aveva già raccontato la sua storia, qui e qui i dettagli della vicenda.

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