La Federal Reserve (Fed) ha annunciato il primo taglio dei tassi di interesse dal 2022, segnando un cambiamento cruciale nella politica economica degli USA.

Dopo anni di rialzi per contrastare l’inflazione, la Fed ha ritenuto che l’economia statunitense sia abbastanza stabile da giustificare una riduzione dei tassi, con l’obiettivo di stimolare la crescita e alleviare la pressione sul mercato del lavoro. Questo taglio rappresenta un tentativo di trovare un equilibrio tra il controllo dell’inflazione e il sostegno a un’economia che mostra segni di rallentamento. Ecco cosa significa per l’economia e per le persone comuni.

Il costo economico della manovra

Nel corso del 2022 e 2023, la Federal Reserve ha attuato ben 11 aumenti consecutivi dei tassi di interesse, portandoli a un massimo del 5,3%, il livello più alto degli ultimi 20 anni​.-Questi aumenti erano necessari per frenare un’inflazione galoppante, alimentata dalla crisi energetica globale e dalle difficoltà della catena di approvvigionamento durante la pandemia. Nel giugno 2022, l’inflazione aveva raggiunto un picco del 9.1%, mettendo a dura prova il potere d’acquisto delle famiglie americane.

Grazie a queste misure, l’inflazione è calata drasticamente, avvicinandosi all’obiettivo della Fed del 2%, che è considerato un livello stabile per mantenere il costo della vita sotto controllo. Attualmente, l’inflazione si attesta al 2.5%.Con l’inflazione sotto controllo, la Fed ha spostato la sua attenzione verso il supporto all’economia, e in particolare verso un mercato del lavoro che ha rallentato. Sebbene il tasso di disoccupazione sia ancora basso, pari al 4.2%, la crescita dei posti di lavoro si è ridotta, sollevando preoccupazioni su un possibile peggioramento della situazione lavorativa​.

USA e conseguenze del taglio dei tassi d’interesse (spiegato in modo semplice)

Il taglio dei tassi di interesse rappresenta un sollievo per molti settori dell’economia. Un tasso d’interesse più basso riduce i costi di finanziamento per le imprese, incentivando nuovi investimenti e spese. Per i consumatori, ciò si traduce in prestiti più economici, mutui più accessibili e minori costi su carte di credito e prestiti auto.

In particolare, si prevede che il tasso sui mutui a 30 anni, già in calo al 6.2%, possa continuare a scendere, favorendo il settore immobiliare. Questo potrebbe dare una spinta a un mercato immobiliare che ha subito una forte frenata a causa dei precedenti alti tassi di interesse. Anche i tassi di finanziamento per l’acquisto di auto e per le carte di credito dovrebbero diventare più favorevoli, alleggerendo il peso finanziario per le famiglie.

Gli analisti ritengono che questo non sarà l’unico taglio dei tassi di interesse. Infatti, molti prevedono che la Fed possa continuare a ridurre i tassi nel 2024 e nel 2025, a seconda delle condizioni economiche future.L’obiettivo a lungo termine è raggiungere un livello “neutrale” di tassi di interesse, che gli esperti stimano essere compreso tra il 3% e il 3.5%, una soglia che non stimola né frena l’economia​.

Cosa dobbiamo aspettarci in futuro?

Tuttavia, ci sono rischi da considerare. Un taglio troppo rapido potrebbe riaccendere l’inflazione, soprattutto se il prezzo del petrolio o altre variabili globali dovessero improvvisamente aumentare. Al contrario, se la Fed fosse troppo cauta e non agisse abbastanza rapidamente, potrebbe esserci un rischio di recessione, specialmente se il mercato del lavoro dovesse peggiorare ulteriormente.

Il taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve segna una fase cruciale per l’economia statunitense. Dopo aver domato con successo l’inflazione, la Fed deve ora bilanciare la crescita economica e il supporto al mercato del lavoro senza compromettere i risultati ottenuti. Per consumatori e imprese, questa riduzione potrebbe tradursi in minori costi di finanziamento e maggiori opportunità di spesa e investimento. Tuttavia, la situazione resta incerta e la Fed dovrà agire con cautela per evitare di creare nuovi squilibri economici. I prossimi mesi saranno determinanti per capire se questa strategia riuscirà a garantire una crescita economica sostenibile e inclusiva.

Maria Paola Pizzonia, autore presso Metropolitan Magazine