Shpetim e Teuta Pasho, due coniugi rumeni, erano scomparsi dal 2 novembre 2015 e i loro corpi vennero trovati sezionati in 4 valigie alla periferia di Firenze, in un campo di Solicciano, tra il 10 e il 16 dicembre 2020. Ad essere indagata per l’omicidio dei coniugi Pasho è Elona Kalesha, l’ex fidanzata del figlio Taulant Pasho, che si trova in carcere da dicembre. La donna avrebbe commesso duplice omicidio insieme a suo fratello Denis.

Pasho era latitante, per l’Italia, dal 2016

Il figlio di Sheptin e Teuta, il fidanzato di Elona, all’epoca della scomparsa dei due era appena uscito dal carcere di Sollicciano dove stava scontando una pena per reati di droga. Da ottobre 2020 l’uomo, che aveva cambiato cognome in Cela per rendersi un fantasma, è stato un detenuto del carcere di Baden, in Svizzera per furto con scasso e violazione di domicilio. Per la giustizia italiana, Taulant Pasho è considerato un latitante dal 2016, quando sparì il giorno stesso in cui gli assegnarono i domiciliari. In tutti questi anni si pensava potesse essere scappato in Albania, in realtà si trovava in Svizzera e in carcere.

Anche se aveva cambiato il suo cognome nulla ha potuto fare quando gli vennero prelevate le impronte digitali, al momento della sua entrata nel penitenziario: le stesse che conosceva la giustizia italiana. Lo scorso dicembre è stato estradato dalla Svizzera e riportato in Italia. L’estradizione è stata fortemente voluta dalla Procura della Repubblica recapitata al Tribunale di Firenze poiché potrebbe rappresentare una svolta per la risoluzione dell’omicidio dei suoi genitori.

Estradato in Italia, dovrà scontare una pena di 3 anni e 4 mesi

In Italia, a Como, l’uomo dovrà scontare una condanna di 3 anni e 4 mesi per detenzione di droga: furono ritrovati, nel 2016, nel garage del suo appartamento, 6kg e mezzo di marijuana. Per questo l’11 giugno gli vennero concessi i domiciliari ma l’uomo evase e scappò. Ora si trova a dover scontare quella vecchia condanna e nel frattempo verrà fatta chiarezza sull’ipotesi di un suo eventuale coinvolgimento nell’uccisione dei genitori. Quello su cui s’interroga chi indaga è una strana coincidenza: Taulant uscì dal carcere il 2 novembre 2015, lo stesso giorno in cui scomparvero Sheptim e Teuta.