In scena al teatro Alighieri di Ravenna “Il piacere dell’onestà” di Pirandello, con Geppy Gleijeses e Vanessa Gravina, diretto da Liliana Cavani
La gabbia delle finzioni in un dramma familiare di inizio secolo, in un elegante interno borghese. È Il piacere dell’onestà di Pirandello, in scena ieri sera al teatro Alighieri di Ravenna, con Geppy Gleijeses e Vanessa Gravina per la regia di Liliana Cavani.
È il trionfo del paradosso, dove la virtù morale si rovescia nel suo opposto e mette a nudo le sue contraddizioni. Il salotto diventa il luogo in cui la famiglia si ritrova a cospirare contro se stessa, a snaturarsi pur di salvare l’apparenza.
Agata Renni aspetta un bambino dal marchese Fabio Colli, già sposato. Sua madre Maddalena e il cugino Maurizio decidono per un matrimonio riparatore con Angelo Baldovino, uomo dal passato fosco e facile al compromesso. Agata e Fabio continueranno a vedersi, il bambino crescerà all’interno di una famiglia apparentemente normale e nessuno farà delle chiacchiere.
La scarsa lealtà di Baldovino, poi, è una garanzia di potersene liberare al più presto con un tranello in cui sarà sorpreso con le mani nel sacco a rubare soldi dall’azienda di famiglia. Tutto progettato a tavolino con piglio quasi maniacale. Ma l’angoscia di dover lavare i propri panni sporchi davanti ad un estraneo non li lascia mai, nemmeno un attimo.
Quando Baldovino entra nella loro vita, la situazione precipita ancora di più, deciso com’è a prendere sul serio la sua parte di marito rispettabile. A vederci una possibilità di riscatto dal suo fallimento esistenziale. Eccolo quindi diventare un uomo irreprensibile, onesto negli affari, severo nelle regole che rispetta e impone agli altri di rispettare, ligio al dovere fino al puntiglio.
Coscienzioso nel crescere il bambino, tanto da essere ammirato dallo stesso prete per la devozione che dimostra verso il sacramento del battesimo. E intelligente, nel capire che a un certo punto dovrà togliere il disturbo, accettare di passare per ladro ed essere cacciato via. Lasciare il posto dove ha avuto l’illusione di una vita dignitosa.
Ma la vita fa anche regali. Il suo è Agata, che mette fine alla giostra delle menzogne, in cui ciascuno cerca il suo tornaconto e decide di seguirlo. Tutto il dramma ruota attorno al personaggio di Baldovino, tirannico, ossessivo eppure disperatamente umano nel suo desiderio di essere altro dai suoi errori e da stesso.
Dopo la prima di ieri sera, lo spettacolo andrà in scena fino a domenica 31 marzo, stasera e domani alle 21, domenica alle 15.30.
Per info: www.ravennateatro.com
Anna Cavallo