Il Teatro La Fenice di Venezia riapriva il 14 dicembre 2003. A seguito di un incendio, volutamente provocato nel 1996, il luogo di cultura veneziano riapre per la seconda volta. Infatti il suo nome, “La Fenice“, deriva da due gravi incendi. Ed entrambe le volte è rinato dalle sue ceneri, confermandosi uno dei più belli della città: scopriamo la sua storia nel Metropolitan Today di oggi.
I fatti: come si è arrivati a due incendi
Il 29 gennaio 1996 un devastante incendio doloso distrugge il teatro. Il mondo della cultura piange la perdita di uno dei teatri più belli, dalla straordinaria acustica. Immediatamente dopo l’incendio arrivano tutti gli interventi necessari a prevenire ed evitare ulteriori pericoli per la pubblica incolumità. L’identità dei responsabili dell’incendio è subito nota. Si tratta infatti di due elettricisti, Enrico Carella e suo cugino Massimiliano Marchetti che, con la loro ditta, stavano lavorando alla manutenzione del teatro. Per non incorrere in una penale dovuta ai ritardi accumulati dalla propria impresa, decisero di causare un piccolo incendio per provocare un ritardo per cause di forza maggiore.
Il Teatro rinasce, nuovamente. E per festeggiare la riapertura, la Fondazione Teatro La Fenice ed il Comune di Venezia presentano una settimana di eventi musicali nella nuova Fenice. Alla presenza, in palco reale, l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. In diretta televisiva, Riccardo Muti apre la Settimana Inaugurale con l’Orchestra e il Coro del teatro. Dal 1º gennaio 2004, per festeggiare la riedificazione del teatro, La Fenice ospita il Concerto di Capodanno durante il quale vengono eseguite arie e brani d’opera e ogni anno termina con il brindisi della Traviata di Giuseppe Verdi, «Libiamo ne’ lieti calici».
Breve storia del Teatro La Fenice
Questo, purtroppo, non è l’unico incendio nella storia del Teatro. Inaugurato il 16 maggio 1792 con l’opera “I giochi di Agrigento”, composta da Giovanni Paisiello su libretto di Alessandro Pepoli, si è sempre distinto come uno dei massimi teatri italiani ed europei. Contribuendo così a formare la storia del melodramma. Nel corso delle varie programmazioni, Pia de’ Tolomei si dovette eseguire al Teatro Apollo, poiché la Fenice venne distrutta da un primo incendio la notte fra il 12 e il 13 dicembre 1836. La Società decise di procedere alla immediata ricostruzione del teatro, della quale se ne occuparono i fratelli Giovanni Battista e Tommaso Meduna, celebri architetti. La sera del 26 dicembre 1837, La Fenice rinasce, più bella e splendente.
La Fenice ha conosciuto nel primo Dopoguerra un lungo periodo di intensa ripresa. Per iniziativa della Biennale d’Arte, venne preparato ed ospitato alla Fenice il I Festival Internazionale di Musica Contemporanea (1930). Nasceva, così, un’istituzione che avrebbe svolto un ruolo rilevante nel mantenimento e nell’accrescimento del prestigio del Teatro. Anche dopo la Seconda Guerra Mondiale il teatro si distingueva per i suoi programmi e gli interpreti: alcune prime assolute, di importanza e risonanza eccezionali hanno richiamato più di una volta l’attenzione del mondo musicale sulla Fenice.
Marianna Soru
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