Non tutte le sconfitte si portano dietro soltanto amarezze e delusioni. Flavio Cobolli può voltarsi indietro provando orgoglio per il suo cammino al Roland Garros: l’azzurro ha infatti sfiorato una colossale impresa contro Holger Rune, tredicesimo del Ranking ATP, uscendo battuto solo per dettagli al termine di una sfida giocata molto bene. Il toscano sta dimostrando una crescita lenta, ma costante, che potrebbe portarlo a diventare uno dei protagonisti assoluti del movimento tennistico italiano. Per lui si aprirà, adesso, la stagione dell’erba: sarà la prima volta.

Tennis, la sconfitta al Roland Garros di Flavio Cobolli lascia, comunque, tante sensazioni positive

Lui ha già giocato forse una ventina di match del genere mentre per me era il primo. Sono orgoglioso di me quindi va bene così. Rune fino all’ultimo cerca un escamotage per rientrare in partita. Ha sempre qualche trucchetto, è una sua qualità. Ed è stato più bravo di me. Non meritavo di perdere e per questo mi dispiace in po’ – le parole di Flavio Cobolli dopo la sconfitta al Roland Garros -. All’inizio mi ha messo un po’ più di pressione. Durante la pausa per pioggia ho parlato col mio team che mi ha detto di fare il mio gioco, divertirmi, consapevole che la partita poteva girare. Abbiamo parlato in modo positivo, e quando sono rientrato in campo dopo la pioggia ero un altro giocatore. Con la sua palla piatta era difficile fare la palla corta. Il rovescio in generale me lo sento naturale e mi ci vado a rifugiare nei momenti difficili ma oggi non lo sentivo molto bene e spesso guardavo l’angolo per questo motivo. Sono contento della prestazione, ovviamente mi rode perché ci tenevo ad andare avanti. L’occasione più grande l’ho avuta sullo 0-40, 4-4 del quinto set. Nel super tie-break non ho avuto cali o scelte sbagliate. Lui ha più esperienza di me e sapeva che doveva farmi giocare più palle e così ha fatto. Io ho avuto un po’ di fretta. Non rimpiango nulla, sono un guerriero. Come avevo detto ho lottato e ci sono andato vicino“.

“Posso arrivare tra i migliori. Erba? Mai giocato…”

Sto facendo un buon lavoro fisico. Mi sentivo bene anche al quinto set, fino alla fine della partita. Non è scontato. Non ho mai fatto partite così; trovarsi dopo 3, 4 ore a combattere e stare bene vuol dire che c’è stato un grande miglioramento. Lavorando così posso arrivare dove sono i migliori. Non so in quanto tempo, quando e perché. Stagione sull’erba? Non c’ho mai giocato, devo partire da zero, non sono ferrato. Farò tre tornei prima di Wimbledon, partendo da Stoccarda. Dovrò studiare sul come mettere in difficoltà l’avversario su quella superficie“.

(Credit foto – Getty Images)

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