Una prima parte di 2019 in crescendo per Rafael Nadal coronata con il dodicesimo titolo del Roland Garros conquistato qualche giorno fa. Un sigillo che conferma il dominio dello spagnolo sulla terra rossa nonostante i vari infortuni che lo tormentano da troppo tempo
Rafael Nadal, Manacor, 3 giugno 1986. Professione tennista. Un identikit breve che racchiude in sè tutte le informazioni sufficienti per narrare le gesta di un atleta che, superati gli anni della (prima) giovinezza, continua a stupire il mondo del tennis con imprese ai limiti delle capacità umane.
Nonostante i primi mesi del 2019 siano stati costellati da infortuni, quando arriva la stagione della terra rossa lo spagnolo rinasce e non c’è nulla che possa ostacolare il suo dominio.
Un inizio al rallentatore
Ogni grande campione ha un eterno rivale contro cui deve combattere nel corso di tutta la carriera. Un avversario molto spesso impersonificato in un altro giocatore, ma non sempre. Nel caso di Nadal il vero nemico è rappresentato dagli infortuni, situazioni che lo hanno accompagnato fin quasi dai suoi inizi tormentandolo di continuo.
Nel 2018, ad esempio, Rafa è riuscito a partecipare solamente a 9 tornei, ottenendo comunque 5 titoli, ma dovendo rinunciare alle ATP Finals per dedicarsi ai problemi alla caviglia.
Noie fisiche che hanno reso complicati anche i primi mesi del 2019 del maiorchino.
Dopo la finale degli Australian Open persa contro Novak Djokovic, lo spagnolo è costretto al ritiro ad Indian Wells a causa di un dolore al ginocchio, dovendo rinunciare di conseguenza alla semifinale che lo avrebbe visto opposto a Federer.
I continui fastidi muscolari incidono anche sulle prestazioni da perfettamente integro o quasi di Nadal: nei primi tre tornei della stagione sulla terra rossa cede sempre ad un passo dalla finale. A Montecarlo viene superato da uno straordinario Fabio Fognini, a Barcellona si arrende a Thiem ed a Madrid esce battuto da Tsitsipas.
Sconfitte pesanti sulla superficie prediletta che fanno male, ma non abbastanza da mettere fuori gioco Rafa.
Rafael Nadal: l’imperatore di Roma
Gli acciacchi continuano a farsi sentire ed il morale non è certo quello dei giorni migliori. A dare una mano al tennista di Manacor ci pensa allora il calendario che manda in scena gli Internazioni BNL d’Italia. Un torneo che ormai da quasi quindici anni ha nello spagnolo un padrone incontrastato con ben nove successi nell’albo d’oro.
Nella splendida cornice del Foro Italico, complice un calendario piuttosto semplice, il numero 2 del ranking sembra rinato riuscendo anche a superare l’ostacolo pioggia del mercoledì che lo costringe ad un doppio impegno nella giornata di giovedì.
In finale liquida in tre set, dopo una battaglia durata due ore e venticinque minuti, un mostro sacro come Novak Djokovic: 6-0 4-6 6-1 e nono trofeo romano in bacheca.
È tempo di tornare a sorridere.
Rafael Nadal ed il Roland Garros: un matrimonio indissolubile
Variando il nome della capitale europea il risultato non cambia.
Potrebbe essere questo arrangiamento della proprietà commutativa a descrivere l’ultima partecipazione di Nadal al Roland Garros parigino, slam andato in archivio appena qualche giorno fa.
Lo spagnolo, galvanizzato dal ritorno al successo in quel di Roma, fin da subito inizia a macinare il suo tennis, lasciando agli avversari solamente un set nei sei incontri che precedono la finale. Numeri impressionanti che fotografano uno stato di forma quasi al limite della perfezione.
Impressionante la prestazione in semifinale contro Roger Federer, dove il maiorchino è a dir poco strepitoso nello sfruttare le difficoltà con il vento incontrate dallo svizzero e nel trovare angoli strettissimi con il suo mancino tagliente. Un duello d’altri tempi sulla carta, ma con un unico vero protagonista sul campo.
In finale Nadal incontra lo stesso avversario dello scorso anno, Dominic Thiem e lo supera più che agevolmente in quattro set, dopo tre ore di partita. Match in discussione solo nei primi due parziali, poi di lì in avanti è un dominio di Rafa che piazza un doppio 6-1 che gli consente di trionfare per la terza volta consecutiva e dodicesima totale sul Philippe Chatrier.
Una monarchia sulla terra rossa dura a morire celebrata anche dallo sponsor tecnico dello spagnolo, la Nike, che ha tributato allo spagnolo un video in cui vengono ripercorsi alcuni suoi grandi gesti atletici messi in scena nel corso dell’intera carriera.
Con Wimbledon ai nastri di partenza la rincorsa allo slam numero 19 è lanciata. La campagna di conquista in terra britannica sta per partire.