La Russia ha concentrato forze sufficienti per sferrare un attacco all’Ucraina, che a questo punto potrebbe scattare “in ogni momento”.

La Cia ritiene che l’attacco della Russia all’Ucraina potrebbe essere sferrato la settimana prossima, precisamente mercoledì 16 febbraio

Lo scrive il magazine online tedesco “Der Spiegel”, secondo cui i servizi americani e i militari Usa avrebbero informato il governo tedesco e altri Stati della Nato. Secondo diversi diplomatici, gli 007 avrebbero fornito diversi dettagli: “Sarebbero state descritte le rotte concrete dell’invasione russa, le singole unità e i compiti che dovrebbero assumere”.

Il monito della Casa Bianca arriva alla fine di un’altra giornata tesissima tra Mosca e l’Occidente, con gli alleati che provano a fare quadrato e ribattere compatti alle mosse del Cremlino.

Secondo lo Spiegel la Cia – per altro – ritiene che l’attacco della Russia all’Ucraina potrebbe essere sferrato la settimana prossima. Lo scrive il giornale tedesco, secondo cui gli americani avrebbero avvertito gli alleati di ritenere che l’aggressione militare potrebbe avvenire mercoledì 16 febbraio. Secondo le informazioni del magazine tedesco, i servizi americani e i militari Usa avrebbero informato il governo tedesco e altri Stati della Nato nel corso della giornata.

Intanto si apprende cje Vladimir Putin Joe Biden avranno un colloquio telefonico, su iniziativa degli Usa. Lo annuncia il Cremlino, citato dalla Tass.

Secondo diversi diplomatici e militari, i servizi avrebbero fornito diversi dettagli. “Sarebbero state descritte le rotte concrete dell’invasione russa, le singole unità russe e i compiti che dovrebbero assumere. Come data per una possibile inizio dell’invasione viene indicato il 16 febbraio”, si legge su Spiegel. A Berlino si ritiene tuttavia di non poter valutare se si vada effettivamente verso un attacco imminente: un’aggressione militare a metà febbraio era data per plausibile già da tempo, continua il magazine. “Insider ritengono anche possibile che gli Usa abbiano diramato le informazioni per silurare i piani di attacco della Russia”, conclude.

Il presidente Usa ha chiamato un summit virtuale con le principali capitali – Londra, Berlino, Parigi, Roma, Varsavia più Ue e Nato – per fare il punto della situazione. E stando ai risultati, la situazione pare avvitarsi. I leader occidentali si sono detti “d’accordo sull’importanza di sforzi coordinati per scoraggiare un’ulteriore aggressione della Russia contro l’Ucraina”, afferma la Casa Bianca riferendo della videoconferenza di Joe Biden con i leader occidentali. Nel caso la Russia scegliesse una escalation militare ci potrebbero essere “conseguenze pesanti e severi costi economici per la Russia”. 

Il segretario di Stato Blinken ha affermato che l’invasione da parte della Russia può avvenire ‘in qualsiasi momento’, anche durante le Olimpiadi di Pechino. Biden teme l’invasione e potrebbe riparlare con Putin

Dopo la richiesta di Joe Biden ai propri connazionali di lasciare “immediatamente” l’Ucraina, a ruota sono seguiti la Corea e il Giappone, la Gran Bretagna e la Lettonia. Israele ha richiamato lo staff diplomatico e persino l’Ue, finora prudente, ha suggerito al personale “non essenziale” delle sue missioni di lavorare da remoto “al di fuori dei confini” del Paese. Sviluppi repentini che fanno salire l’allarme. Inoltre il Pentagono invierà altri 3.000 militari in Polonia nei prossimi giorni. 

I rischi che l’Ucraina sta correndo d’altra parte non si limitano al conflitto militare di tipo classico – compresa “un’invasione in piena regola” con tanto di bombardamenti aerei iniziali paventati ancora dalla Casa Bianca – ma sarebbero ben più sfumati e non per questo meno insidiosi. Come degli attacchi “ibridi” o “cibernetici”. O persino un “golpe” che porti alla caduta del governo in carica. A tracciare il nuovo perimetro del pericolo è stato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Che dalla Romania – dove ha accolto presso la base di Costanza 1.000 soldati Usa di rinforzo – ha avvertito: “Nel territorio ucraino agiscono molti agenti dell’intelligence russa”.

Mosca, insomma, potrebbe avere in serbo un piano alquanto sinistro per spezzare il nodo gordiano dell’ingresso di Kiev nell’Alleanza. L’avvertimento lanciato da Stoltenberg è rilevante perché, in quel caso, la strategia di risposta occidentale andrebbe in crisi. In Europa, ad esempio, non solo si sta trattando forsennatamente per arrivare a un pacchetto di sanzioni ‘con i denti’, ma ci si sta accapigliando – assicurano fonti diplomatiche europee – pure sul tema, fondamentale, “dell’innesco”. Insomma, che deve fare il Cremlino per far scattare il fuoco di sbarramento Ue? “Francia, Germania e Italia optano per gli scarponi sul terreno e nulla di più, mentre alcuni Paesi dell’Est vogliono includere altri scenari”, assicurano le fonti. Quindi che accadrebbe nel caso di un colpo di Stato eterodiretto da Mosca, ma senza un solo soldato dell’ex armata rossa al di là della frontiera? Nessuno lo sa, al momento.