Un violento terremoto ha colpito il Messico centrale. Panico nella capitale, dove la scossa si è sentita molto forte.
L’USGS (United States Geological Survey) ha stimato la scossa con una magnitudo di 7.1 gradi della scala Richter. L’epicentro del terremoto è stato individuato nella regione di Puebla, a 10 km di profondità.
La scossa è stata avvertita molto distintamente anche nella capitale Città del Messico, dove case e palazzi hanno oscillato violentemente e migliaia di persone si sono riversate in strada in preda al panico.
Testimoni, riporta l’agenzia Ansa, riferiscono di crolli, ma ancora le notizie sono molto frammentarie. Non si hanno notizie, al momento, di vittime o feriti.
L’aeroporto della capitale è stato chiuso in seguito al terremoto in via precauzionale.
La scossa di stasera giunge a poco meno di due settimane di distanza da quella, devastante, del 7 settembre, in cui persero la vita 100 persone.
Aggiornamento delle 01:10
Purtroppo numerose sono state anche in questo caso le vittime. I morti accertati sono almeno 94: 42 nello stato di Morelos, altri 30 nello stato di Città del Messico (di cui 4 sicuri nella capitale), infine altri 13 nello stato di Puebla, epicentro del terremoto.
Il presidente Peña Nieto ha riferito che sarebbero 27 gli edifici crollati nella sola Città del Messico. Molte persone sono ancora intrappolate sotto le macerie.
Il terremoto è avvenuto alle 13:14 ora locale (le 20:14 in Italia). Una scuola è crollata nella capitale, intrappolando tutti i bambini al suo interno sotto le macerie. I soccorritori sono al lavoro da ore per estrarre i piccoli.
Quasi 4 milioni di persone, secondo quanto riferito dalla Commissione Federale per l’Elettricità, sono rimasti senza energia elettrica. Qui sotto, il video della diretta dell’emittente nazionale Excélsior TV, con le immagini dai tre stati colpiti, sia pur con una maggiore concentrazione sulla capitale.
Alte colonne di fumo si stagliano contro il cielo, ad indicare i palazzi che hanno preso fuoco a causa dei crolli o dei danneggiamenti dovuti al terremoto.
Lorenzo Spizzirri