Alle 00:46 i sismografi segnalano una scossa a 61 km da Olbia. Il terremoto in sardegna, di Magnitudo 3.5 della scala Richter ha spaventato ma non ha provocato danni.
Questo terremoto in sardegna, sebbene in molti lo abbiano detto nelle ultime ore, non ci coglie impreparati.
Il terremoto noi italiani lo conosciamo bene: essendo infatti l’italia una delle zone a maggiore sismicita’ in europa, e’ estremamente frequente percepire delle scosse nel nostro stivale.
Quello di stanotte in sardegna, non e’ stato ne’ violento ne’ ha causato danni a persone e cose. Malgrado questo, sicuramente ha spaventato chi si e’ sentito svegliare da un forte scossone del terreno.
Come mai serve entrare nello specifico
Un terremoto in sardegna, sebbene non sia una “mosca bianca”, e’ comunque un evento raro, se preso fuori dal contesto. Per questo, immaginiamo che nelle prossime ore gireranno molte voci circa la possibile “causa antropica”.
Allo scopo di evitare le solite circolazioni di bufale, quindi, un rapido memorandum di quanto e’ avvenuto e come, rispondendo a delle ipotetiche domande di ipotetici interlocutori.
“Si tratta sicuramente di sismicita’ indotta”
Non si tratta neppure di dover discutere su eventuali tecnologie e/o tecniche di controllo delle profondita’ marine o terrestri: molto banalmente, alla profondita’ di 23 km non vi può essere – in ogni caso – sismicità indotta.
“La Sardegna non e’ una zona sismica, allora come mai questo terremoto?”
Quella zona è una cicatrice lungo la quale tra Sardegna e un pezzo dell’attuale penisola italiana (Toscana meridionale, Calabria e qualcos’altro che adesso è nelle piattaforme continentali che bordano Sardegna e penisola ) si è aperto il Tirreno a partire dal Miocene superiore. Niente di strano ne’ imprevedible
“Ma allora perche’ in sardegna di terremoti non ce ne sono mai? Perche’ proprio oggi?”
Quello di oggi non è l’unico evento sismico registrato dal 1977 a oggi in quella zona, come si vede nell’immagine. Chiaramente quelle che sono delle “cicatrici” di eventi passati (in questo caso delle faglie della famiglia di quelle legate all’apertura del Tirreno o addirittura una faglia dell’epoca ercinica, cioè di quando anche la crosta della Sardegna fu interessata da una imponente orogenesi oltre 250 milioni di anni fa) possono funzionare da linee di debolezza sulle quali si scaricano gli sforzi che si accumulano nella crosta
“Eh, ogni volta che succede qualcosa del genere, voi scienziati dite che non c’e’ niente di strano”
In realta’ quello che, ad esempio, incuriosisce questa volta è il meccanismo focale compressivo di altri eventi precedenti. Cosa che possiamo vedere nell’immagine e che dovrebbe essere per analogia anche di questo terremoto: data l’area, si potrebbe pensare ad una distensione o ad una trascorrenza, cosa che invece non si e’ verificata.
Con questo breve sunto, speriamo di aver tanto chiarito le modalita’ di questo terremoto quanto allontanato eventuali ipotesi complottiste che stanno gia’ sorgendo sui social da qualche ora a questa parte.
Articolo per La Scienza Risponde a cura di Aldo Piombino