Terrorismo: termine, per fortuna, non ancora associato al nostro paese.
Parlando proprio di terrorismo: “L’Italia resta un paese ad alto rischio attentati. Ma ogni giorno viene svolta un’attività di prevenzione capillare per ridurre al minimo i rischi”. Lo ha ribadito il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti a “L’intervista” su Sky Tg24.
Quanto ai motivi per i quali l’Italia non sia ancora stata colpita, il procuratore ha indicato sostanzialmente due fattori. Lo scambio di informazioni e l’esiguo numero di soggetti che potrebbero radicalizzarsi. “Noi – ha spiegato Roberti – abbiamo qualcosa che altri paesi non hanno: il Casa, il Comitato di analisi strategica antiterrorismo. Qui forze di polizia e intelligence si ritrovano per scambiarsi informazioni”.
Il procuratore Roberti ne “L’intervista” su Sky Tg24 (Fonte: ansa.it)“Dobbiamo essere pronti ad affrontare sia il terrorismo del lupo solitario che agisce con un tir, un’auto, un coltello, sia attentati frutto di attività organizzata” conferma Roberti.
Per quanto riguarda la presenza di soggetti pericolosi e foreign fighter, Roberti ha sottolineato che “sono pochi i soggetti a rischio radicalizzazione in Italia, numericamente molto inferiori rispetto ad altri paesi come Germania, Francia, Belgio”.
Reparti speciali per la prevenzione al terrorismo (Fonte: www.ilmattino.it)Il procuratore ha definito una “sciocchezza assoluta” il fatto che l’Italia sia al riparo da possibili attentati grazie al controllo del territorio esercitato dalla criminalità organizzata. “Le mafie – ha spiegato – si sono sempre servite dei terroristi perché la presenza di quest’ultimi svia l’attenzione su di loro dallo Stato. Il terrorismo è sempre stato fattore di forza per le mafie, che spesso hanno fatto affari con loro“.
Infine, Roberti invita a non aver paura e ad essere vigili. E aggiunge: “In Italia abbiamo sconfitto il terrorismo interno con le leggi che avevamo. Allo stesso modo si sconfigge il terrorismo internazionale. La paura è un sentimento naturale ma deve essere controllata perché fa il suo gioco: punta sul terrore”.
Patrizia Cicconi