È bufera per il test di verginità mostrato in un programma televisivo francese. In molti si sono scagliati contro una pratica mortificante e invasiva, ma ancora esistente in uno stato moderno come la Francia.

 test di verginità
photo credit:preesenza.com

Alcune comunità gitane del Sud della Francia usano ancora fare il test di verginità alle future spose. Si parla di cerimonia del fazzoletto, recentemente mostrata dall’emittente francese TFX, durante un docu-reality intitolato Incredibili matrimoni gitani. 

La ministra francese Marléne Schiappa ha subito preso posizione inviando una lettera al Presidente della Commissione di vigilanza sull’audiovisivo pubblico. In questa ha contestato i temi trattati e le immagini mostrate dal programma in questione. In particolare, si è fatto riferimento alla scena in cui alla giovane sposa viene fatto il test di verginità davanti alle donne sposate della sua comunità. Nel mandare in onda tali immagini, il programma ha mostrato il seguente avviso:

Su questo letto, una donna testa la resistenza dell’imene di Naomi con un tessuto delicato. La “cerimonia del fazzoletto” è ancestrale e ineludibile. Se Naomi ha avuto rapporti sessuali, il matrimonio verrà annullato

Test di verginità: un salvavita per molte ragazze

Le donne della comunità gitana hanno spiegato che il rito è molto importante perché la famiglia del futuro sposo deve essere sicura che questo abbia preso in sposa «una bella donna vergine».

Questa pratica viene descritta come il vero momento del matrimonio, in spregio delle leggi repubblicane

Ha scritto la ministra Schiappa, specificando che l’Assemblée Nationale ha da poco votato una legge che non solo obbliga al consenso dei futuri sposi per evitare i matrimoni combinati, ma vieta anche i test di verginità.

Il certificato di verginità è un dibattito aperto in Francia, un qualcosa di indubbiamente sessista ma che salva la vita di tante donne nel paese. Lo confermano decine di medici, i quali hanno affermato che nonostante ci si trovi davanti ad una pratica barbara e retrograda, tantissime ragazze rischiano di essere uccise e ripudiate dalla famiglia se rifiutano di sottoporcisi.

Di recente, sul quotidiano francese di sinistra Libération, un collettivo di medici ha pubblicato un appello affinché non venga promulgata una legge per abolire i certificati di verginità e non venga considerato reato penale farli. Questo test infatti, seppur sessista, invasivo e umiliante, può rivelarsi un vero e proprio salvavita.

Possiamo fornire un certificato se la giovane ha bisogno di un documento che attesti che sia vergine per salvarle la vita, per proteggerla se minacciata nella sua integrità o dignità.

Test di verginità, Pakistan:”Scredita l’indipendenza della donna”

Se in Francia tale questione è ancora molto dibattuta, in Pakistan la Corte Suprema ha dichiarato incostituzionale il test di verginità. Un esame invasivo dei genitali femminili al fine di “capire” la vita sessuale delle donne che denunciano stupri. Questo perché i tribunali pakistani considerano di «facili costumi» – sminuendo le denunce di violenza – le donne che risultano avere avuto rapporti prima dello stupro. Ma la Corte Suprema ha dichiarato che tale pratica: 

Discredita l’indipendenza della donna, la sua identità, la sua autonomia e la sua libertà di scelta (…) La moderna scienza forense mostra che non si deve ricorrere al test della dita per indagare su una violenza sessuale. 

Inoltre è stato imposto alle corti di non utilizzare più espressioni come abituata al sesso, donna facile, donna di poca moralità o non vergine, perché «incostituzionali e illegali». 

In alcune culture essere vergini è motivo di orgoglio e sinonimo di superiorità

Come spiega l’ISSM (International Society for Sexual Medicine), il test di verginità viene solitamente effettuato attraverso il metodo delle due dita. L’esaminatore – spesso un dottore, un leader della comunità o un membro delle forze armate – inserisce due dita nella vagina della ragazza al fine di verificare che il suo imene sia intatto. Se questo infatti non è lacerato, dimostra l’illibatezza della “paziente”.

In molte culture l’imene intatto è sinonimo di verginità, e verginità è motivo di orgoglio e di superiorità. Sono infatti numerose le richieste per la ricostruzione della membrana a medici specializzati in chirurgia plastica genitale. L’intervento si chiama imenoplastica e sono soprattutto donne non occidentali a richiederlo, in quanto la loro cultura ritiene fondamentale arrivare integre al matrimonio.

Il test di verginità è stato denunciato pratica degradante dalle Nazioni Unite e da altre associazioni internazionali.

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