Cinema

“The Crooked Circle”: il primo incontro tra cinema e televisione

In tempi in cui l’imperativo delle piattaforme streaming domina, sembra quasi surreale poter scindere il cinema dalla televisione. Seppur le ultime generazioni siano in parte estranee alle logiche della vecchia scatola nera, i film sono comunque visti tramite schermi sempre più piccoli e dalla residenza incerta. Bastano una connessione ed un profilo per accedere alla miriade di “pellicole” e serie tv internazionali. Il digitale ha rivoluzionato quello che in principio non era contemplato dalla televisione, rendendo il connubio con il cinema qualcosa di inscindibile, ormai invisibile agli occhi dello spettatore.

Il primo film in tv

Il 1933 è l’anno d’inizio del grande amore. Metaforicamente parlando non si trattò proprio di un colpo di fulmine ma, col tempo, le cose cambiarono. Una relazione d’oltreoceano, nata nella città dei sogni, Los Angeles. In una California in cui la televisione era un lusso che pochi potevano permettersi, la Don Lee Broadcasting System decise di fare un esperimento. Volle testare quanto le uniche dodici persone ad avere la pesante scatola nera fossero pronte all’introduzione del cinema nel mondo televisivo. Per farlo si affidò a “The Crooked Circle“, film uscito nelle sale cinematografiche il 25 settembre dell’anno prima.

Il titolo del film si riferisce alla nome della banda criminale protagonista della storia. In un mistery/trhiller banale e scontato per i giorni d’oggi, un gruppo di detective improvvisati appartenenti allo Spinx Club cerca di smascherare la temuta “The Crooked Circle“. Furono i produttori della pellicola in bianco nero di H. Bruce Humberstone a volere a tutti i costi la sua messa in onda, intravedendo nella televisione il mezzo giusto per rafforzare la diffusione del film. “The Crooked Circle” fu trasmetto dall’emittente televisiva sperimentale W6XAO con qualche difficoltà tecnica.

Scena tratta da "The Crooked Circle" - Photo Credits: 45 Worlds
Scena tratta da “The Crooked Circle” – Photo Credits: 45 Worlds

Il giorno seguente all’atto rivoluzionario, l’Hollywood Reporter intitolò il suo articolo così: “Television Trial. A disappointment” ovvero “L’esperimento televisivo. Un fallimento”. Nel pezzo giornalistico si lamentavano una serie di problemi tecnici che avevano reso impossibile seguire la storia raccontata. Le immagini erano poco chiare, i protagonisti non riconoscibili, se non nei primi piani. Il titolo del film non si leggeva, così come i titoli di coda con i nomi degli attori e della produzione.

L’esperimento non convinse affatto, in quel momento il mezzo televisivo non era in grado di proporre immagini cinematografiche in un’ottica fedele. Anche dal punto di vista sociale l’America non era pronta ad una rivoluzione del genere. Le sale cinematografiche continuavano a rappresentare il luogo di incontro del popolo. Il cinema, con il suo prezzo più che accessibile, era una sorta di livella sociale durante il periodo della Grande Depressione. Anche per la stretta cerchia che poteva permettersi la televisione quell’esperimento fu fuorviante e poco efficace. Il piccolo schermo allora trasmetteva solo per un’ora al giorno brevi azioni filmate e primi piani dei divi di Hollywood.

Le immagini sfocate di "The Crooked Circle" - Photo Credits: Michael's Moviepalace
Le immagini sfocate di una scena di “The Crooked Circle” – Photo Credits: Michael’s Moviepalace

Cinema e tv: chi avrà la meglio?

Il cinema e la televisione non erano pronti l’uno per l’altro. Da quel 1933 le cose sono radicalmente cambiate. Ormai le sale cinematografiche non sono più popolari, sembrano essersi trasformate in luogo di nicchia. Le piattaforme di streaming offrono una miriade di contenuti allo stesso prezzo di un ingresso al cinema ed è anche per questo che sono preferite al grande schermo. Seppur questo scenario non soddisfi cinefili e appassionati delle platee affollate, il cinema non scompare e questo, forse, grazie anche alla cara vecchia televisione.

Marta Millauro

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