The Elder Scrolls VI è certamente uno dei titoli video-ludici più attesi di sempre. Dopo il successo di The Elder Scrolls V: Skyrim, lanciato nel novembre 2011, i fasti della serie hanno raggiunto vette inesplorate, senza considerare l’impatto di TES Online e TES Legends.
Pochi giorni fa su Twitter c’è stato un interessante scambio di battute tra Peter Hines, vice presidente delle comunicazioni e del marketing per Bethesda, e un fan che premeva per avere qualche info a proposito del sesto capitolo della saga. La risposta di Hines al perché dell’attesa di tempi così lunghi ed incerti è stata:
«perché Bethesda Game Studios ha altri due grossi giochi di cui occuparsi, prima.»
Questo scambio verbale si è concluso con la contro-contro risposta di Hines che ha aggiunto che perfino i rifacimenti per Skyrim sono stati affidati ad altri studi onde permettere al team di Bethesda di potersi concentrare su nuovi progetti.
Il succo del discorso in poche parole è che il gioco uscirà tra un bel po’ di tempo e con ogni probabilità anche dopo altre due release di importanti titoli. È anche vero che l’atteggiamento che Bethesda ha assunto nel continuare a dichiarare di non essere al lavoro sul seguito di Skyrim potrebbe anche essere una tattica per sviare l’attenzione (come è stato il caso di Fallout 4).
In un’intervista a GamesRadar+, Hines ha detto:
“I went to Todd [Howard, director of Bethesda Game Studios] a couple of E3s ago and said ‘Everybody’s going to ask us about The Elder Scrolls VI . You have to help me, you have to help me come out and say what the studio’s path is, and when The Elder Scrolls VI is coming, to try and manage expectations.'”
(“Sono andato da Todd [Howard, direttore di Bethesda Game Studios] un paio di edizioni di E3 fa e gli ho detto: <<Ci chiederanno di The Elder Scroll VI . Devi aiutarmi, devi venire in mio soccorso e illustrare le linee guida dello studio e provare a gestire l’aspettativa in merito all’uscita del gioco.>>”)
È doveroso riportare anche l’enfasi con cui Hines ha voluto mettere in chiaro che Bethesda non vuole essere nota solo per essere stata il team responsabile dei franchise Fallout e The Elder Scrolls.
Ha aggiunto: “[The development teams] aren’t just a vending machine where you press for the soda and they just go back and forth – they want to be able to stretch their legs creatively, or try a new idea, or do something different and not just fall into the same pattern. I think you see a lot of developers do that, and quite honestly, if we didn’t have folks break from it then you don’t get . Like, how unbelievable is that game?”
(“Il team che si occupa dello sviluppo non è composto da automi addetti a generare profitto: hanno bisogno di rimestare nel processo creativo, sperimentando nuove idee oppure facendo qualcosa di mai provato prima per non incappare nella ripetitività. È necessario che ogni tanto stacchino per fare una pausa, altrimenti non sarebbe possibile avere neanche un gioco, immaginarsi poi una chicca come questo!”)
The Elder Scroll V: SkyrimLe speculazioni in merito alla terra che fungerà da sfondo del nuovo capitolo della serie sono tante: molti ritengono che dopo Oblivion e Skyrim, forse lo scenario si sposterà in una terra non abitata prevalentemente dagli uomini. Quindi si pensa alle lande eliche di Valenwood o le Isole Summerset; alcuni ipotizzano un viaggio nelle Black Marsh, patria degli Argoniani; altri ancora immaginano la calda Elsweyr e il popolo Khajit al centro delle vicende.
Maggiori dettagli potrebbero arrivare in occasione dell’ E3 2018, che si terrà a giugno in quel di Los Angeles. Restiamo dunque sintonizzati in attesa di ulteriori informazioni!