Già molto tempo prima che mi impegnassi su questa recensione di The Legend of Zelda Skyward Sword HD, la notizia della release estiva del capitolo meno apprezzato della saga aveva fatto storcere qualche naso. Non posso biasimare completamente questa opinione iniziale (per quanto frettolosa). Difatti, in fremente attesa di notizie riguardo Breath of the Wild 2, i fan si vedevano invece recapitare un episodio che già in origine, nella sua versione per Wii, non aveva fatto gridare al miracolo. 

Altri, però, me compreso iniziarono a chiedersi il perchè di questa scelta, sperando in una sorta di redenzione tramite modifiche giustapposte a limare le criticità della “spada levata al cielo”. Pensate che persino Miyamoto in persona, sul palco dell’E3 2010, ebbe problemi con la gestione dei controlli movement based. Nessuno si aspettava che, come ha poi rivelato il trailer di BOTW 2, Skyward Sword potesse addirittura essere un anello di congiunzione narrativo e ludico indispensabile per apprezzare al meglio del futuro Open World Nintendo.

Infine, dunque, eccoci qui; con le nostre Switch in mano, lite o meno che siano, pronti a scoprire se Skyward Sword HD può recuperare la reputazione perduta su Wii, e preparare un terreno fertile a sufficienza per far crescere ancor di più l’hype nei confronti di BOTW 2. Piccolo spoiler: per me è riuscito QUASI perfettamente nell’impresa.

The Legend of Zelda Skyward Sword HD Recensione
Un momento memorabile <3

The Legend of Zelda Skyward Sword HD Recensione, l’origine del mito 

Skyward Sword si inserì nella continuity frammentata e apparentemente confusa della serie The Legend of Zelda con un obiettivo preciso: essere il primo capitolo della timeline ufficiale. Perchè Zelda e Link si reincarnano privati dei loro ricordi ogniqualvolta che il mondo ha bisogno di loro? Quali oscuri poteri sono celati nei sotterranei dendridici di Hyrule? Ganondorf è davvero il cattivo più cattivo, o qualcosa di più nefando e aggressivo è in agguato per dominare il mondo? Tutte queste e altre domande, curiosità e Easter egg trovano risposta in Skyward Sword, l’ultimo capitolo casalingo di The Legend of Zelda prima del game-changer Breath of the WIld. Pertanto, non stupisce che Skyward Sword, e con lui la versione HD, del tutto inalterata dalla vanilla lato lore e trama, sia il capitolo più narrativo e story driven della longeva saga nipponica. Nonchè il più “legato” dai vincoli dei tanti dialoghi presenti lungo la via.

A tal proposito, un piccolo inciso: nella remaster HD è possibile saltare tutti i filmati-storia, e buona parte dei dialoghi superflui parte di tutorial, descrizioni oggetti et similia sono stati tagliati o fortemente ridimensionati. In modo che, per dire, non è più necessario aspettare che compaia il box di testo standard dopo ogni singolo item raccolto da terra. Grazie Nintendo, grazie. Sembra poco, ma se avete giocato a Skyward Sword su Wii, sapete quanto potesse diventare logorroico e snervante…

Un amore impossibile…

Fu forse questa verbosità (che ora verbosa non è più), questa dipendenza eccessiva dalla trama nell’ordine di esplorazione delle aree, dei dungeon e dei segreti del mondo Oltrenuvola a non soddisfare pienamente i fan? Probabile. Anche perché non vedo come non si possa restare rapiti dalla narrazione in senso stretto delle vicende di Link; e di una Zelda mai prima di allora così viva, innamorata e intraprendente. I quasi baci tra i due protagonisti nell’incipit, quando il malvagio di turno non ha ancora iniziato ad agire, sono tra le interazioni più dolci ed emozionanti della storia videoludica. 

Purtroppo, l’idillio dura ben poco. Zelda e Link si devono ergere, rispondendo alla loro natura, a difensori delle terre sospese nel cielo di Oltrenuvola, e non solo; anche della superficie abbandonata al suo destino dalla Dea doni fa, per mettere in salvo gli Hylia dalle offese di Mortypher, entità oscura intenzionata a dominare sulla vita e sulla morte. E ancora una volta, sorprende come in un gioco che era sempre stato prettamente ludico, e meno narrativo, si sia trovato il modo di rendere ogni sguardo, ogni mano tesa verso un’unione osteggiata dal destino stesso tanto struggente, comunicativa e coinvolgente.

The Legend of Zelda Skyward Sword HD Recensione

The Legend of Zelda Skyward Sword HD Recensione, nuova modalità, vecchi problemi

La peculiarità di Skyward Sword, su Wii, era uno schema di controlli basato esclusivamente sul movimento. Spadate e colpi di scudo, tiro con l’arco e persino il volo a dorso del Solcanubi erano controllati con analoghi movimenti del controller, similmente a come è possibile replicare oggi con i Joycon sulla Nintendo Switch. Tanto per cominciare, però, il sistema di tracciamento spaziale dei Joycon è decisamente più sofisticato e reattivo di quello della Wii. Va da sè che, quindi, giocare in modo tradizionale a The Legend of Zelda Skyward Sword è, oggi, finalmente possibile senza impazzire. 

Per tutti gli altri, Nintendo ha ideato il nuovo sistema di controllo tramite analogici, sviluppato appositamente per Switch Lite e gioco mobile. Ecco, funzionare funziona, non ci sono dubbi. Ma no, non è minimamente paragonabile al compiere swing e parate usando i joycon. E non parlo solo di immersività, ma soprattutto di praticità. Su mobile, infatti, le spadate vanno messe a segno compiendo giri e mezzi giri con l’analogico destro. Siamo sicuri che tutto questo viavai di colpi e sciabolate faccia bene al noto problema del Drift degli analogici? Non solo: è chiaro che un gioco sviluppato per un sì particolare sistema di gestione non sarà mai bilanciato sfruttandone uno “di ripiego”. E infatti, sfruttare gli analogici si rivela alla lunga poco pratico, a tratti avvilente (contro alcuni Boss) e in generale molto poco comodo.

“Fletto i muscoli e sono nel vuoto”

Diverso il discorso quando, fuori dai combattimenti, ci muoviamo nel mondo di gioco, esploriamo e risolviamo i molti puzzle ambientali disseminati lungo la trama principale, dentro e fuori dai dungeon tematici. In queste situazioni la combinazione analogici e gioco in mobilità si rivela essere assolutamente la migliore, una volta che si fa la mano con la gestione della telecamera. Sebbene, infatti, non sia stata reclamizzato a dovere, Skyward Sword introduce una feature attesissima da tutti coloro che hanno giocato su Wii: la telecamera rotabile a piacimento del giocatore. In mobilità, usando l’analogico destro mentre si tiene premuto il tasto L. Con i joycon “liberi” semplicemente usando l’analogico destro. 

Soprattutto quando siamo in volo, però, quest’ultima soluzione si rivela alquanto scomoda e, a mio avviso, del tutto priva di senso. Sarebbe stato meglio lasciare delegato ai controller il puntamento del volo a dorso del solcanubi, anche quando si usano i joycon in modalità TV. Vai a capire perchè non è così che funziona! Ciononostante, navigare nell’operato world aereo di Oltrenuvola con il nostro Solcanubi resta un’attività piacevolissima; che richiama alla mente le cavalcate su Epona in Ocarina of Time, e, dopo, i lunghi pellegrinaggi in Breath of The Wild. Chissà che in BOTW 2 non potremo di nuovo avvalerci del nostro compagni svolazzante…

The Legend of Zelda Skyward Sword HD Recensione

Ci voleva più coraggio?

Rimanendo in tema Skyward Sword HD, però, è interessante notare la suddivisione ideale tra i mondi tematici/dungeon lineari ed accessibili dal mondo di gioco, e l’area esplorabile open world Oltrenuvola, senza dungeon ma solo con segreti e missioni. Infatti, questo tentativo di offrire un intrattenimento diversificato per amanti dell’esplorazione e fanatici degli enigmi rappresenta contemporaneamente un passo avanti verso i sacrari di BOTW. Di più, verso il concetto quasi Metroidvanico di -mi serve questo oggetto per esplorare questa area nuova di questa vecchia zona-. Anche se, in Skyward Sword, fu piuttosto letto come un passo indietro, dato che inizialmente i dungeon sono esplorabili solo in una sequenza precisa predeterminata dallo svolgimento della trama. Vedetela così: in Skyward Sword HD troverete, in nuce, tutto quel che poi arriverà solo anni dopo in BOTW, complice la potenza di Switch, e uni ritrovato gusto dei player verso l’Open World puro.

Forse, sarebbe servito un pizzico di coraggio in più, nel corso dello sviluppo di Skyward Sword. Un coraggio direzionato “meglio”, verso il gameplay, piuttosto che verso lo schema di controlli. Infatti, quando parlo di Open World non vogli fuorviarci. Oltrenuvola è una zona aperta, ricca di missioni secondarie e isolette da esplorare. Ma siamo lontanissimi dalle navigate di Wind Waker. L’ aria di Skyward Sword, piuttosto, si gioca quasi come una via di mezzo con un mini-game, complice anche l’assenza quasi totale di minacce o situazioni di pericolo/interesse dalle quali tenerci alla larga/avvicinarci mentre voliamo.

HD 

Infine, mai come con questa conversione da Wii ha avuto senso apporre la sigla HD alla fine di una remaster Nintendo. Grazie alla pulizia di texture e modelli, al frame rate stabile e alla risoluzione ben lontana da quel massimo di 480p della cara vecchia Wii, l’art direction di Skyward Sword mostra finalmente il suo vero potenziale. L’onirica bellezza delle isole incastonate nell’aria tra le nuvole vaporose; i bollenti spiriti della lava che scorre dentro alle architetture nel tempio della terra; la verdeggiante e quasi aliena vegetazione che serpeggia ovunque nella prima porzione di mappa che esploreremo. Non c’è dubbio: Skyward Sword offre alcuni dei design Zeldiani più ispirati di sempre. E non a caso, infatti, molti spunti sono stati ripresi e riproposti quasi 1/1 in Breath of the Wild. 

I cambiamenti e le migliorie grafiche sono evidenti soprattutto in modalità TV

The Legend of Zelda Skyward Sword HD Recensione, in conclusione: ingiustamente sottovalutato

The legend of Zelda Skyward Sword HD è rinato su Nintendo Switch a nuova vita. Non diversamente dai protagonisti delle vicende a cui fa da capostipite, però, dalla versione Wii alla versione Switch cambia più nei dettagli che nella sostanza. Il che non è per forza un male. Del resto, Nintendo non ha mai mostrato particolare interesse nel rivoluzionare completamente i giochi di cui realizza porting/remaster, preferendo concentrarsi su cambiamenti alla quality of life, e alla fruibilità delle meccaniche originali.

Come se volesse dirci, ogni volta che produce una remaster che i suoi titoli, in fondo, sono sempre stati avanti coi tempi; e non hanno bisogno che di pochi fix per attualizzarsi, e tornare freschi come se fossero usciti letteralmente ieri. Purtroppo, invece, Skyward Sword HD si porta appresso più di qualche elemento fin troppo conservativo di giorni diversi (il 2011) ludicamente parlando. I dungeon sono molto lineari, e alcuni enigmi sono inutilmente circonvoluti, piuttosto che complessi o impegnativi. Specialmente confrontando con BOTW, i difetti risaltano in tutta la loro legnosità e ferruginosità.

Non si può negare, però, che tanti elementi, come ad esempio lo scarabeo/drone) di SkyWard Sword fossero realmente “avanti”; moderni e innovativi di una formula, quella di TLOZ, che già all’epoca ristagnava da tempo. Il problema di Skyward Sword è che osò in un ambito diverso da quello che poteva far fiorire, e ha fatto fiorire, TLOZ in tutto il suo potenziale. E anzichè cambiare il cuore della saga, ne arrotondò gli spigoli. Le diede un nuovo inizio (letteralmente) e tentò disperatamente di sembrare più nuova possibile con un sistema di controllo immersivo, ma impossibile da gestire con l’hardware impreciso della Wii.

THE LEGEND OF ZELDA SKYWARD SWORD HD RECENSIONE | TESTATO SU SWITCH (modello 2019)

L’arrotondamento dell’arrotondamento che questa conversione HD rappresenta, quindi, era dovuto nei confronti di una storia commovente e delicata; più “raccontata”, strutturata, e quindi più vicina a quella narrata in BOTW, di quelle invece più scolastiche (rapire principessa, salvare principessa, eroe del tempo) del passato. Skyward Sword è una tappa obbligata nella trama di una serie antologica sempre più interconnessa. In cui Easter egg, citazioni ed elementi cardine si fondono inscindibilmente e armonicamente. Laddove su Wii era necessaria una buona dose di pazienza (e movimento) per portare a compimento il gioco, oggi non è più così. Pregi e difetti sono ora di nuovo alla portata di tutti, più belli da vedere, e più fluidi da scoprire. Dategli una chance, e vi assicuro che vi perderete nell’avventura che ha dato il via allo storico cambiamento di The Legend of Zelda.

+ La nuova modalità di controllo senza movimenti permette di giocare ovunque…
+ La conversione HD rende giustizia a un’art direction magistrale
+ Enigmi belli tosti
+ Fortemente story-driven

– …però non è perfetta, in particolare durante i combattimenti
– Backtracking, tanto, lungo backtracking
– Nessun contenuto ludico aggiuntivo 

VOTO 8.5