MetroNerdMovieNerd

“The Passage”: “The Last of Us”, sei tu?

Ieri sera il canale Fox di Sky ha trasmesso in anteprima nazionale le prime due puntate di “The Passage”, il fantasy-horror ispirato al romanzo “Il passaggio”. Gli unicorni di InfoNerd sono pronti a tuffarsi in questa nuova serie tv con una consapevolezza eccitante: la trama possiede tantissimi punti di contatto con “The Last of Us”.

I protagonisti nella copertina (Credit: Quotidiano.net)

Fans di serie tv e smanettoni dei videogames, unitevi e convolate a felici nozze! “The Passage” farà certamente al caso vostro! Ieri sera Fox, canale satellitare presente nel bouquet di Sky, ha trasmesso in anteprima nazionale le prime due puntate del telefilm fantasy-horror (e drammatico, ndr) ispirato al romanzo “Il passaggio” di Justin Cronin. Lo scrittore statunitense ci perdonerà certamente: non abbiamo letto il suo capolavoro letterario contemporaneo ma “The Passage” ha attirato la nostra equina attenzione per un semplice, meraviglioso motivo. La serie tv ci ricorda prepotentemente “The Last of Us“, gioco iconico firmato da Naughty Dog che ha emozionato grandi e piccini con una trama intricata e strappalacrime. Potevamo mai perdere questa occasione per dire la nostra sul primo vagito di questa opera che potrebbe unire indissolubilmente telefilm, romanzo ed uno dei videogiochi più riusciti? Ovviamente no! Prendete pop-corn e coperta di lana perché vi stiamo per portare alla scoperta di “The Passage”: sulle orme di “The Last of Us”.

Sì, eravamo praticamente in queste condizioni… (Credit: Giphy)

La trama di “The Passage”

Dopo questa introduzione barocca (lunga ma necessaria), scendiamo nelle pieghe di questa serie televisiva prodotta da Matt Reeves, David W. Zucker, Adam Kassan e Ridley Scott .  Di cosa parla “The Passage“, alla fine? L’arcano è presto svelato: il “Progetto Noah” è una struttura medica che lavora, in assoluto segreto, alla sperimentazione di un virus estremamente pericoloso che, se trattato a dovere, potrebbe curare efficientemente tutte le malattie del globo. Vi starete chiedendo: “Tutto molto bello e paradisiaco. Dov’è la fregatura?!” Non vi si può nascondere nulla, eh? Il rovescio della medaglia esiste e non è esattamente trascurabile: la patologia infettiva possiede il potenziale per spazzare via l’umanità dalla Terra. 

Gli scienziati del progetto, per non destare sospetti, decidono di utilizzare dei detenuti condannati a morte come cavie da laboratorio per testare gli effetti del virus letale ma, dopo diversi tentativi fallimentari, arrivano ad una raccapricciante conclusione: gli adulti non posseggono le qualità perfette per incubare la malattia, occorre un bambino. Quando la giovane orfana Amy Bellafonte è individuata come soggetto di prova, l’agente federale Brad Wolgast viene incaricato di portare la bambina alla struttura per dar inizio ai crudeli test. Dopo aver trascorso del tempo con Amy, il protagonista viene assalito dal suo triste passato: tre anni prima, infatti, l’uomo ha patito la perdita della figlia ed il destino maledetto della “piccola cavia” risveglia il suo istinto paterno.

Brad ed Amy: nuova famiglia per entrambi? (Credit: meaww.com)

Brad si ribella al Governo schierandosi dalla parte della ragazzina diventando, di fatto, il suo padre surrogato. L’ormai ex agente della CIA conosce troppo del progetto, quindi la coppia di fuggitivi diviene una gravissima minaccia per tutta l’operazione che, nel fitto sottobosco, opera nella massima riservatezza. Il loro viaggio disperato verso un futuro migliore li porterà a confrontarsi con lo scienziato principale del progetto, il maggiore Nichole Skyes e con l’ex agente operativo della CIA incaricato delle operazioni: Clark Richards, l’allievo di Brad. Situazione complicata per la “nuova famiglia”, no? Non è tutto, purtroppo. Il loro peregrinare li porterà faccia a faccia con una nuova razza di esseri umani: i sopravvissuti al virus, infatti, sono mutati in zombie/vampiri ed alcuni di loro hanno trovato una via di fuga dal laboratorio. Una bambina da salvare in uno scenario che potrebbe introdurre un’apocalisse per il genere umano: “The Passage” è una dura lotta per la sopravvivenza in un mondo che inesorabilmente scivola verso la deriva.

L’aspetto poco rassicurante della nuova razza umana (Credit: Coming Soon)

Punti di contatto con “The Last of Us”

Eccoci arrivati al vero godimento. Vogliamo essere sinceri con tutti voi, cari lettori: la trama della serie tv ha catturato la nostra attenzione per i molteplici punti di contatto con “The Last of Us“, il videogioco pluripremiato che ha fatto innamorare milioni di giocatori. Con l’uscita annunciata del secondo capitolo della saga in esclusiva per Play Station, il telefilm di Scott assume le sembianze della panacea contro la spasmodica attesa andando a far leva (involontariamente) sui nostalgici. Sia chiaro: nessuno, sibillinamente o alla luce del sole, vuole spingere il lettore verso plagi o scopiazzature varie di trame o personaggi. A noi di InfoNerd non interessa instillare il dubbio ma siamo proiettati verso la curiosa visione delle dieci puntate che comporranno la prima stagione. Le similitudini tra videogames e telefilm, volute o meno, esistono e rendono eroico lo scorrimento di “The Passage“.

Andiamo ad analizzare, brevemente, tutti i punti di contatto scovati: il primo, ovviamente, riguarda la coppia protagonista. Come in “The Last of Us”, l’uomo di turno protegge la ragazzina sola, indifesa e minacciata da un’organizzazione (nel gioco abbiamo a che fare con “Le Luci“) che vuole immolarla per il bene della collettività. Un altro punto in comune è, sicuramente, il passato tormentato dei principali soggetti: le bambine sono entrambe orfane mentre i due uomini risvegliano il loro istinto paterno dopo aver perso le rispettive figlie tempo addietro. Amy ed Ellie non si somigliano ma Brad e Joel posseggono tratti somatici similari. Un’altra ovvietà che avvicina serie tv e videogames è il fattore pandemico: in entrambi, infatti, esiste un virus che attacca gli uomini trasformandoli in mostri assetati di sangue. Zombie/vampiri vengono sostituiti nell’avventura videoludica dai Clicker infettati dalla spora del fungo Cordyceps. Piccolo spoiler, nulla di clamoroso: promesso. Nella prima puntata si assiste alla scena della macchina: i due fuggitivi parlano delle loro vite passate promettendosi reciproca fiducia. Vi ricorda qualcosa? Nel gioco della Naughty Dog assistiamo ad una frame molto simile. Preparate i fazzoletti, dunque! Le ultime affinità provengono dal contesto e dalla geografia: entrambi, infatti, sviluppano la trama negli Stati Uniti sull’orlo di un’apocalisse imminente.

La somiglianza è innegabile…

Questi, per adesso, sono i macroscopici parallelismi che abbiamo riscontrato visionando le prime due puntate andate in onda meno di ventiquattro ore fa su Fox. La serie a nostro avviso ha molto da offrire, sia per gli appassionati del genere e sia per chi, nello svolgimento, rivive le dinamiche di “The Last of Us”. Vi lasciamo con un magico consiglio che sgorga direttamente dal nostro unico corno: non importa sapere se qualcuno abbia preso spunto dall’altro, v’invitiamo a mettervi comodi sui divani tralasciando la vena critica. Godete (godiamo tutti) guardano questa neonata serie tv. INFONERD APPROVA! 

#FOLLOWTHEUNICORN

LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI DELL’AUTORE

Pagina Facebook dell’autore

Account Twitter autore

Pagina Facebook Metropolitan Magazine Italia

Account Twitter ufficiale Metropolitan Magazine Italia

Pagina di InfoNerd – MMI

Pulsante per tornare all'inizio