#ThrowbackAnime! Magic Knight Rayearth: Una Porta Socchiusa Ai Confini Del Sole

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Di Redazione Metropolitan

Oggi #ThrowbackAnime! chiama a rapporto tutti quei vecchietti che, leggendo Una Porta Socchiusa Ai Confini Del Sole, non hanno potuto fare a meno di continuare a cantare “che può aprirsi soltanto con un soffio d’amore”.  Caposaldo dei censuratissimi pomeriggi Mediaset, oggi abbiamo l’onore di addentrarci nel mondo incantato di Magic Knight Rayearth.

Nato dalla malefica penna delle CLAMP, le quattro folli dietro capolavori come Card Captor Sakura, X/1999 e Chobits, Rayearth si annovera tra i principali responsabili della passione per il mondo fantasy che tanti di noi sfoggiano con orgoglio.

Quando, pomeriggio dopo pomeriggio, non vedi l’ora di tornare nelle lande incantate di Cefiro, l’ossessione per creature fantastiche, magia, e viaggi epici tra mostri e luoghi fantastici, è il naturale passo successivo. In fondo le nostre giovani menti erano così influenzabili…

Questo piccolo capolavoro nasce come manga maho shoujocioè di genere fantasy. Le quattro mangaka dell’apocalisse lo pubblicano tra il 1993 e il 1995, suggellando la loro prima collaborazione con la rivista Nakayoshi. Una seconda serie fu poi pubblicata nel 1995, dal titolo Magic Knight Rayearth 2.

Il grande successo riscosso dal manga portò inevitabilmente alla produzione di una serie animata, composta di 49 episodi, e che, almeno per la prima parte, seguiva fedelmente il fumetto. Uscita in Giappone nel 1994, arrivò da noi nel 1997 ma non senza passare prima tra le mani censuratrici di mamma Mediaset.

Nel creare Rayearth, le CLAMP vollero provare a costruire qualcosa di nuovo, e allora pensarono bene di unire una straordinaria ambientazione fantasy agli elementi tipici del gioco di ruolo, condire tutto con delle protagoniste intrepide ed adorabili, e infine, come se nulla fosse, buttare in mezzo dei robot giganti, perché in fondo ci stanno sempre bene.

Quest’ultimo tassello poteva dar l’impressione di sconvolgere gli equilibri della storia, e invece no: tutto si mescola alla perfezione in un magico mondo che, nella sua semplicità, riesce a lasciarti a bocca aperta.

La trama, seppur lineare e piuttosto essenziale, riesce comunque ad affascinare chiunque. Al centro di tutto abbiamo 3 ragazze: Hikaru, Umi e Fuu, in italiano chiamate Luce, Marina e Anemone, in relazione al significato del loro nome e all’elemento della loro magia (Hikaru: luce; Umi: mare; Fuu: vento).

Le tre giovani, all’inizio estranee, sono in gita con le rispettive scuole alla Torre di Tokyo, e dopo aver sentito una voce che invocava i leggendari Cavalieri Magici, vengono richiamate in un altro mondo.

Qui incontrano Clef, mago dall’aspetto di un ragazzino ma della tenera età di 745 anni, che le mette al corrente della situazione: il mondo nel quale sono arrivate e Cefiro, un reame incantato, sorretto dalla forza di volontà. Cefiro trae la sua energia dalla Colonna Portante, che al vertice di questa dimensione mantiene l’ordine e la pace con la forza delle sue preghiere.

Tuttavia il destino di questo mondo fantastico è in pericolo: l’attuale Colonna, la principessa Emeraude, è stata rapita dal sacerdote Zagato, e la sua assenza sta facendo sprofondare Cefiro nel caos.  Solo i tre Cavalieri Magici, con l’aiuto degli spiriti che dovranno risvegliare, potranno salvarlo dalla rovina.

Da qui inizia l’avventura di Hikaru, Umi e Fuu, che in pieno stile fantasy, intraprendono il loro viaggio dell’eroe per portare a termine la missione, crescendo, evolvendosi e scoprendo in ogni avventura qualcosa in più su loro stesse e su quella realtà che, nella sua meraviglia, deve assolutamente essere salvata. Come da copione, superando infinite peripezie, le tre intrecceranno in legame indissolubile.

Quel simpatico, sadico burlone di Mokona

In breve, Rayearth è un anime che non ha altre pretese se non quelle di far sognare. Trama, personaggi, sentimenti e colori danzano con assoluta grazia ed intelligenza in un mondo meraviglioso, intriso di incanto e magia, che in qualche modo riescono a trasportare anche lo spettatore all’interno di Cefiro, pronto a combattere al fianco dei Cavalieri Magici “per salvar la principessa” (lo so che l’avete cantata anche voi).

La storia è semplice, ma non banale, impreziosita da un’ambientazione unica e sorretta da temi importanti, che ti accompagnano, con una studiata leggerezza, tra le fantastiche terre di quel mondo straordinario. E’ un racconto che parla di amicizia, di crescita e di coraggio, dove ogni prova da superare, ogni mostro da sconfiggere è una vittoria non solo per Cefiro, ma per lo spirito delle protagoniste.

E’ anche un racconto che parla di amore in ogni sua forma: da quello per gli amici, per il proprio mondo, per ogni essere vivente, fino ad arrivare a quello tormentato, così forte da dilaniarti nel profondo, e per difendere il quale, saresti disposto a devastare la realtà o a sacrificare la tua vita.

Insomma, è vero che per noi anzianotti Rayearth è un pezzo importante d’infanzia, che con la sua sigla dolce e incantata ci riporta ai pomeriggi passati davanti alla tv, ignari che la Mediaset ci rifilasse storie a metà perché credeva che uno schiaffo potesse sconvolgerci (sì, esatto: in Rayearth hanno censurato uno schiaffo). 

Ma “Una Porta Socchiusa Ai Confini Del Sole”, se in un moto di nostalgia lo vogliamo chiamare così, è anche una storia incredibile, in grado di far sognare ed appassionare persone di tutte le età, dove ognuno può trovare un pezzo di sé.

Se poi aggiungiamo il fatto che quelle sadiche briccone delle CLAMP abbiano uno dei tratti più particolari, dettagliati e affascinanti di tutto l’universo manga, indipendentemente da quale sia delle quattro a disegnare, è indubbio che il risultato che ne esce è un’opera d’arte.

Per chi da questo mio divagare sia stato preso dalla nostalgia, e per chi non ha mai visto questo capolavoro pieno di umorismo, azione, magia ed emozione, correte a vedere Rayearth, perché in qualsiasi caso non ve ne pentirete.

#ThrowbackAnime! anche oggi giunge al termine, ma torneremo sabato prossimo, puntuali come ogni settimana.

Vi lascio con la sigla che ha accompagnato i nostri pomeriggi, a mio modesto parere una delle più belle di quei favolosi anni, consapevole che tutti coloro che hanno visitato Cefiro almeno una volta, proveranno come me un malinconico e caldo tuffo al cuore.

Ecco la sigla: Una Porta Socchiusa Ai Confini Del Sole

Antea Ruggero